Secondo welfare: presentato il Rapporto 2015
Il Secondo Rapporto sul secondo welfare in Italia, presentato il 27 novembre 2015 alla Biblioteca Nazionale di Torino, conclude simbolicamente il secondo biennio di ricerche del laboratorio "Percorsi di secondo welfare", nato nel 2011 su iniziativa del Centro di Ricerca Luigi Einaudi di Torino in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, e avvia il terzo ciclo del progetto.
Il volume si propone di approfondire ulteriormente le evidenze emerse nel Primo Rapporto, indagando le dinamiche endogene ed esogene che influenzano lo sviluppo del secondo welfare nel nostro Paese e la diffusione di esperienze significative in tale ambito.
Oltre ad affondi su argomenti già toccati nell'edizione 2013 – come welfare aziendale, filantropia comunitaria e Reti di Conciliazione – il Rapporto 2015 affronta temi complessi quali la bilateralità e la mutualità, lo sviluppo della finanzia sociale, il contrasto alle diverse forme di povertà, la strutturazione di risposte innovative ai bisogni grazie a strumenti ad hoc sul fronte della domanda, l’evoluzione di misure di sostegno all’occupazione giovanile; e ancora, tramite diversi casi studio, fotografa fenomeni rilevanti quali l’organizzazione dei servizi per l’infanzia e la progettazione di risposte strutturate per la cura degli anziani.
Alcuni dati in sintesi:
Il welfare state italiano è oggi soggetto a due grandi pressioni che condizionano l’efficacia delle sue azioni. Da un lato, i vincoli di bilancio introdotti per ridimensionare la spesa pubblica sono andati inevitabilmente ad incidere sugli interventi a carattere sociale,
determinando un calo della quantità e della qualità delle prestazioni di welfare. Dall’altro, la rapida trasformazione della struttura dei bisogni ha fatto emergere le crescenti difficoltà dell’attore pubblico nel dare risposta ai cosiddetti “nuovi rischi” (precarietà lavorativa, aumento dei bisogni di cura per anziani e non autosufficienza, conciliazione vita-lavoro) e alle nuove forme di povertà emergenti, come quella educativa ed alimentare.
La crisi ha portato infatti alla luce un problema drammatico: la povertà alimentare. Gli italiani in condizioni di povertà alimentare sono 5 milioni e mezzo. Oltre l’11% delle famiglie dichiarano di avere avuto un membro che nel corso del 2014 ha ricevuto un aiuto economico o ha beneficiato di servizi erogati da enti non pubblici.
Il secondo welfare si sta consolidando. Nell’ultimo biennio, molte iniziative nate come esperimenti o progetti pilota si sono stabilizzate, i principali attori hanno confermato e in molti casi rafforzato il proprio impegno, il flusso di risorse non pubbliche si è fatto più regolare e affidabile.
Il welfare negoziale (nelle sue varie forme: aziendale, interaziendale, territoriale) coinvolge ormai il 21,7% delle imprese italiane (il 31,3% se si considera anche la contrattazione individuale).
Il settore non profit – per molti aspetti “cuore” del secondo welfare – ha dato anch’esso segni di grande vitalità. Al termine del 2011 le organizzazioni non profit attive in Italia risultavano essere più di 300 000, il 28% in più rispetto al 2001, con una crescita del personale dipendente pari al 39,4%. Compresi i volontari, il settore coinvolge oltre 5,7 milioni di persone. Il totale delle entrate di bilancio delle istituzioni non profit è pari a 64 miliardi di euro (2014).
Vi è stato un notevole consolidamento del secondo welfare nella sanità. Risultano operative ormai più di 100 società di mutuo soccorso che si occupano di prestazioni socio-sanitarie e sono circa un milione gli italiani che hanno oggi una copertura integrativa grazie all’iscrizione a una società di mutuo soccorso. Sono poi circa un milione e mezzo le famiglie direttamente coperte da
una polizza malattia, a cui vanno aggiunti circa 3 milioni di soggetti aderenti a fondi integrativi convenzionati con una impresa assicuratrice.
Un fenomeno nuovo è la crescita delle piattaforme di crowdfunding. Nel maggio 2014 si contavano 54 piattaforme, di cui 41 attive e 13 in fase di lancio, con un incremento del 30% in soli sette mesi. I progetti ospitati sulle piattaforme italiane sono oltre 50 mila, di cui in media circa il 35% viene realmente finanziato. Il valore complessivo dei progetti finanziati supera i 30 milioni di euro.
Nonostante le innegabili realizzazioni del secondo welfare, rimangono tuttavia alcune zone d’ombra: l’eterogeneità, la frammentazione, la diffusione a macchia di leopardo degli interventi, le forti disparità fra Nord e Sud, esacerbate dalla crisi. E sono emerse anche nuove criticità: gli ostacoli normativi contro cui si scontra l’attivismo del secondo welfare; una consapevolezza ancora troppo scarsa del suo potenziale quale motore di crescita; il modesto investimento sulla comunicazione.
Per promuovere la crescita ulteriore del secondo welfare è necessario elaborare una strategia che rafforzi i suoi volani interni ed esterni. Fra i volani interni, di particolare importanza sono: l’espansione e l’articolazione degli strumenti di finanza sociale, che canalizzino risorse verso gli attori e le iniziative di secondo welfare; la messa a punto di canali e veicoli per l’estensione delle “reti” e la diffusione di conoscenze e buone pratiche all’interno di tutto il territorio nazionale. Fra i volani esterni, è necessario realizzare una serie di riforme che aprano spazi e incentivino le partnership fra pubblico, privato e terzo settore, da un lato, e facilitino lo sviluppo del welfare integrativo e assicurativo dall’altro lato. Dunque: riforma del Terzo Settore, introduzione del voucher universale servizi alla persona, realizzazione di un fisco pro-welfare, introduzione del reddito minimo garantito, attuazione del Jobs Act per quanto riguarda le politiche dell’impiego e di conciliazione vita personale-lavoro.
Questo nuovo sforzo del Laboratorio fornisce dunque nuovi importanti tasselli che vanno ad arricchire e definire il mosaico del secondo welfare italiano, che certamente negli anni a venire sarà necessario continuare a studiare, andando ad aumentare gli sforzi al fine di comprendere sempre meglio questo mondo in costante evoluzione.
Per tutti gli approfondimenti visita la pagina dedicata sul sito di Percorsi di secondo welfare.