Abolire gli osservatori significa adottare politica miope
“Siamo pronti a cambiare rotta sulla Conferenza Nazionale del Volontariato e promuovere una auto-convocazione, una conferenza per conto nostro”. E' il commento di Francesca Danese, vicepresidente di CSVnet, in merito alla notizia relativa alla chiusura degli osservatori nazionali dell'associazionismo e del volontariato, così come stabilito dalla legge sulla cosiddetta spending review.
Durante la riunione del Comitato esecutivo di CSVnet, svoltosi mercoledì 18 luglio, “abbiamo detto che se alla fine il ministero andrà avanti per la propria strada, non è detto che non si faccia la conferenza per conto nostro con tutti gli attori del volontariato – ha dichiarato la vicepresidente -. Noi aspettiamo, ma se le cose si mettono male ci sarà un'auto-convocazione”.
Considerata l'esiguità dei costi delle due strutture Francesca Danese non ritiene che la decisione sia dovuta ad un problema di costi. “Quello che ci preoccupa – prosegue – è che all'osservatorio arrivano le istanze da tutte le associazioni d'Italia. In una situazione di crisi economica e di pensiero, è fondamentale tenere insieme questo Paese con tutte le parti sociali che si sentono parte attiva di un processo di sviluppo di un nuovo modello di economia sociale. Saltare tutto ciò significa che questo Paese ha un problema di democrazia reale. Abolire i due osservatori significa adottare una politica miope che non tiene conto dello sviluppo di un nuovo modello”. "Un taglio inutile - conclude - ma mi preoccupa maggiormente la possibilità che ci sia un disegno di natura diversa. Mi auguro che venga fatta chiarezza, ma mi spaventa la leggerezza con cui si fanno queste manovre”.