La memoria fotografica di Norcia e della Valnerina, per sperare nel futuro
Il Cesvol di Perugia lancia una raccolta delle immagini scattate prima del terremoto e conservate come ricordo di quei luoghi ineguagliabili. Comporranno un album online e le migliori saranno usate per il Calendario 2017. Scadenza per l’invio il 15 dicembre.

Rigenerare la speranza di chi ha visto colpiti dal terremoto i luoghi della propria storia personale è un obiettivo al quale si può aspirare in diversi modi, che si muovono tutti, con velocità e impatto diversi, attorno alla madre delle emozioni: la memoria.
Nel caso di Norcia e della Valnerina, la memoria è quella di paesaggi, suoni, colori e sapori straordinari, caratteristici solo di quei borghi e conservati nel cuore dei loro abitanti. Ma non solo di essi, perché sono innumerevoli le persone che, pur non vivendo nella Valnerina, le hanno dedicato un posto speciale nella propria esperienza di vita.
È soprattutto a loro che è rivolto l’invito di “Scattiamo il futuro”, l’iniziativa lanciata in questi giorni dal Cesvol, il Centro servizi per il volontariato della provincia di Perugia. Un invito a tutti coloro che, nell’ammirare quei luoghi, hanno avuto la prontezza di trasformarli in memoria visiva, in immagini fotografiche conservate tra i ricordi più belli, perché ad ognuna di esse hanno associato una emozione mai più provata. E che con la stessa emozione intendono ri-consegnare quella bellezza a chi oggi ha bisogno anche di questo per sperare nel futuro, per convincersi che con la volontà e l’impegno di tutti Norcia “vive” insieme con il suo territorio, denso di paesi e frazioni, del quale si alimenta e grazie al quale rinascerà più bella di prima.
L’appello - nato dopo aver visto l’eccezionale condivisione di immagini avvenuta sui social network già dopo il sisma del 24 agosto - è dunque a inviare entro il 15 dicembre all’indirizzo info@pgcesvol.net le immagini più belle (corredate da didascalie) dei luoghi della Valnerina nel loro splendore prima della devastazione, come segno di speranza e di ricostruzione. Le fotografie migliori andranno a comporre il Calendario 2017 che il Cesvol diffonderà da gennaio; ma tutte le immagini faranno comunque parte di un album sfogliabile sul sito www.pgcesvol.net.
La risposta è stata finora eccezionale: già nei primi giorni del lancio la casella di posta elettronica si è riempita di fotografie degli splendidi paesaggi, immagini di particolare valore perché colte dall’obiettivo non per partecipare a un concorso ma solo per conservare un ricordo profondo.
Ricordi legati a momenti conviviali in una terra dove la produzione locale è stata fino a poco fa protagonista indiscussa, e che ora è declinata attraverso la tenuta e la resilienza di allevatori, produttori e commercianti delle norcinerie, dei formaggi, dei tartufi: un presente che riceve l’abbraccio di tanti appelli, di acquisti solidali, di mercatini natalizi che offrono le loro opportunità a una economia minacciata dal deserto del dopo terremoto.
Ma anche ricordi dei suoni, quelli sussurrati da incerti strumenti artigianali in occasione delle tradizionali “pasquarelle”. Ricordi della piazza di San Benedetto, o del Piano di Castelluccio, con i greggi e le volpi che si guardavano con circospezione da lontano; dei suoi paesaggi invernali imbiancati da una neve fino a qualche tempo fa mai avara dei suoi doni; della meravigliosa danza di colori, che dava appuntamento una volta all’anno durante le fioriture a turisti e visitatori che non si lasciavano sfuggire l’occasione per farsi coinvolgere, per imprimere quei colori nelle loro macchine fotografiche e smartphone. Ricordi di come erano questi luoghi ineguagliabili, e di come devono tornare ad essere.