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Donazioni: associazioni “più ricche”, ma una su tre è indietro per la riforma

Il 4 ottobre si celebra la giornata del dono. Secondo la nuova indagine di IID sull’andamento della raccolta fondi, donazioni in aumento per il 36% delle organizzazioni interpellate e immutate per il 42%. Difficoltà di molti ad aderire alla valutazione di impatto sociale richiesta dal Codice del Terzo settore 

di Clara Capponi

Anche quest’anno sono migliaia gli studenti, amministratori locali, imprenditori, volontari e responsabili delle organizzazioni del Terzo settore che hanno dato corpo e anima al "2° Giro dell'Italia che Dona", la campagna nazionale lanciata dall’Istituto Italiano della Donazione (IID) per il Giorno del Dono, fissato per legge il 4 ottobre. La campagna raccoglie e unisce tutte le iniziative realizzate dal 23 settembre all'8 ottobre. Un numero di eventi  notevole, che ha superato quota 100, con circa 500 realtà impegnate in attività che hanno come tema centrale il dono in tutte le sue forme.

Il calendario di appuntamenti è  culminato ieri (2 ottobre) con l’udienza privata dal papa insieme alle scuole vincitrici del video-contest #DonareMiDona e proseguirà domani con la presentazione - ore 11.30 alla sala stampa della Camera dei deputati - dei dati relativi all’indagine periodica sull’andamento della raccolta fondi nelle organizzazioni non profit che IID svolge ogni anno insieme ad Assif.
Da quanto emerge dall’indagine, anche i numeri danno buone notizie sul dono: il 36% delle 130 organizzazioni non profit (Onp) interpellate (non si tratta di un campione statistico) ha aumentato le proprie entrate totali nel 2016, mentre il 42% non ha registrato nessun cambiamento sostanziale; il numero di Onp che hanno migliorato le loro performance è aumentato del 5%. Solo il 22% ha diminuito le proprie entrate (erano il 27% nel 2014). Il 43% degli enti intervistati ha registrato un aumento generale delle attività di raccolta fondi; gli strumenti più efficaci restano gli eventi pubblici (26%), seguiti dal direct mailing (25%) e dai banchetti in piazza (13%). Scarsa l’incidenza del 5 per mille sulle “casse” degli enti (il 15% per il 72% degli Enti di Terzo settore) mentre una nuova strada sembra essersi aperta con le imprese (+6% rispetto all’anno precedente), orientata in gran parte, ovvero per il 59%, alla fornitura gratuita o scontata di prodotti e servizi.
Non decolla invece la raccolta on line o tramite piattaforme web; il 2016 inoltre ha segnato un brusco calo della raccolta fondi con il face to face (-12% rispetto al 2015). Aumenta del 2% l’incidenza dei lasciti testamentari: il 23% delle Onp intervistate ne ha ricevuto almeno uno nel 2016 e per più della metà di questi la donazione è stata inferiore a 100mila euro. Per il 30% delle Onp coinvolte la maggiore difficoltà registrata nell’attività di raccolta fondi è trovare nuovi donatori, seguita dal problema di attuare sempre strategie innovative (25%) che invoglino a donare e al contempo siano efficaci. La perdita di donatori fedeli rimane un evento raro (6%).
Anche rispetto alle novità della riforma del Terzo settore le associazioni intervistate sembrano ancora piuttosto impreparate: solo il 31% dichiara di essere pronto a rispondere puntualmente alle richieste della riforma e la percentuale cala al 15% per gli enti che hanno già iniziato a valutare l’impatto delle proprie attività come richiesto dalla normativa. Il sito web resta uno dei canali privilegiati per dimostrare la propria affidabilità (accountability): lo usa il 71% delle Onp intervistate.

 
Ottobre 2024
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