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Il data base on line sui progetti di solidarietà in Africa

A Genova dal 17 al 18 novembre il convegno di Spera, consorzio di 40 associazioni che si occupano di cooperazione in Africa e che ha messo a disposizione un archivio gratuito on line che raccoglie 459 progetti di oltre 170 associazioni 

di Clara Capponi

Una banca dati online sui progetti di solidarietà dedicati all’Africa, consultabile gratuitamente e alimentata direttamente dalle associazioni con i loro progetti di cooperazione. È quello che ha realizzato Consorzio Spera, composto da 40 associazioni non profit che si occupano di cooperazione allo sviluppo, che dalla sua nascita nel 2010 promuove la raccolta e la sistematizzazione di questa miniera di progetti e informazioni utili su chi opera nel continente.

Il portale, realizzato con Informatici senza frontiere e università di Genova, sarà uno dei temi al centro del prossimo convegno annuale di Spera, in programma dal 17 al 18 novembre presso la Commenda di Prè a Genova e che vede la collaborazione anche del CSV provinciale Celivo.

L’idea della banca dati è recente: negli anni precedenti infatti i dati sui progetti venivano pubblicati in un volume cartaceo mentre dal 2014 erano resi disponibili in un unico file consultabile on line. Questo nuovo sistema di raccolta consente alle associazioni di pubblicare direttamente i loro progetti (per farlo devono solo iscriversi al portale e procedere all’inserimento dei dati) e dovrebbe aiutare il consorzio a raggiungere l’obiettivo più ambizioso, ovvero quello di rendere il data base uno strumento interessante anche per enti ed istituzioni nazionali e per promuovere attività di studio e di ricerca sulla cooperazione in Africa, per analisi statistiche, studi antropologici e geopolitici etc.

Un medico a lavoro per un progetto di solidarietà in Africa - Foto © Spera
Un medico a lavoro per un progetto di solidarietà in Africa - Foto © Spera

In questo senso i numeri che ci ha fornito Spera sono di buon auspicio: dal 2010 ad oggi sono stati raccolti 459 progetti di oltre 170 associazioni diverse. In molti casi si tratta di associazioni italiane (18 sono le regioni di provenienza) mentre i settori di intervento sono i più svariati, con in testa salute e prevenzione (142 progetti), istruzione (123), infanzia e nutrizione (114).

“Analizzando gli obiettivi, nella maggior parte dei casi i beneficiari di questi progetti non sono popolazioni numerose, anche se i paesi in cui operano i progetti raccolti sono in tutto 48, ma il valore di queste esperienze è comunque importante, – spiega Mauro Zanna, membro del consiglio direttivo di Spera. – Spesso i beneficiari sono gli abitanti di un piccolo villaggio a cui la costruzione di un pozzo ha cambiato la vita, o singoli piccoli pazienti che grazie a una ong specializzata hanno potuto raggiungere un ospedale europeo per essere operati. Colpiscono poi alcune iniziative di assistenza sanitaria su patologie che fino a pochi anni fa in Africa non erano prese in considerazione come, ad esempio, i tumori, malformazioni gravi, cardiopatie, patologie che necessitano di terapie riabilitative”.

Quello che conta per Spera, al di là dei numeri, è proseguire la collaborazione fra le associazioni per promuovere un sostegno attivo ai paesi dell’Africa; il consorzio si occupa ad esempio di stabilire accordi con le realtà sanitarie italiane per l’invio nel continente delle attrezzature sanitarie dismesse e le iniziative nate dalle collaborazioni fra gli associati hanno portato alla presentazione e al finanziamento di diversi progetti.

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