“Cose recluse”: gli oggetti che aiutano ad adattarsi alla vita in carcere
Realizzato all'interno del carcere "San Michele" di Alessandria un libro reportage racconta storie di detenuti attraverso le immagini degli oggetti e le parole di chi li ha costruiti. Il 1 dicembre a Genova l’inaugurazione della mostra
Cose recluse” è il titolo di un libro-reportage e di una mostra fotografica che raccontano la vita all’interno del carcere di San Michele di Alessandria. Il fotografo Daniele Robotti e la scrittrice Mariangela Cicero sono gli autori di un “viaggio” dove le immagini degli oggetti dei detenuti, delle celle, degli spazi comuni danno vita a spaccati di vita detentiva.

“Con macchina fotografica, bloc notes e penna, – dicono gli autori, - siamo entrati nelle celle di chi ha aderito volontariamente al progetto e settimana dopo settimana abbiamo colto, attraverso le parole e le immagini, emozioni, disagi, ma anche speranze a capacità di adattarsi a situazioni in cui non è sempre facile trovare la propria dimensione”.
Il progetto prende in considerazione cinque aspetti: l'ingresso in carcere, la detenzione, la riabilitazione, il lavoro, la spiritualità e la gestione del tempo. “L’intenzione, - aggiungono Robotti e Cicero, - è di mostrare come la reclusione attivi nei detenuti fantasia e creatività. Ogni oggetto fotografato e ogni intervista raccolta hanno fornito spunti originali e interessanti per raccontare, attraverso gli oggetti costruiti da chi ce li ha mostrati, spaccati di vita detentiva, dove ogni cosa cambia e va riadattata a norme, regole, necessità e bisogni”.

Il prossimo 1 dicembre la mostra dedicata al progetto verrà presentata a Genova dal CSV Celivo e organizzata dall'associazione Sc'Art all’interno dello spazio di Vico Angeli 21, dove si possono trovare oggetti e accessori di design realizzati con materiale di scarto nei laboratori "Creazioni al Fresco".
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