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Tra il dire e il welfare

TraDireWelfare Sensi"Tra il dire e il welfare" è il titolo del nuovo libro, da poco in libreria, di Giulio Sensi, giornalista e direttore della rivista Volontariato Oggi, e Francesca Paini, consigliere regionale di Federsolidarietà Lombardia, edito da Altraeconomia. Il testo descrive con i numeri essenziali, esempi e testimonianze lo stato dell'arte del Welfare State in Italia, concentrandosi proprio sul settore più trascurato dallo Stato e dove i tagli hanno effetti più drammatici, il welfare sociale, ovvero l'insieme di servizi o di prestazioni monetarie erogati, per alleviare, rimuovere o prevenire condizioni di fragilità, disagio o mancanza di autonomia.

di Alessia Ciccotti

Come funziona il welfare in Italia e quali prestazioni garantisce? Quali parti "costano" di più e pesano sul bilancio dello Stato e sui contribuenti? Che cosa viene davvero tagliato e che cosa no? "Tra il dire e il welfare" prova a rispondere a queste domande e fa piazza pulita dei luoghi comuni sul tema.
Nel capitolo dedicato al "welfare che non ti aspetti" si scopre ad esempio che in Italia la spesa pubblica per l'assistenza nel campo delle non autosufficienze, della famiglia e maternità e della povertà è nettamente inferiore rispetto alla media europea e alle altre voci di spesa delle politiche di welfare. Per queste voci la spesa italiana rappresenta infatti solo lo 0,4% del Prodotto interno lordo, a fronte del 26,6% circa dedicato alla spesa pensionistica e quella sanitaria.

Il libro offre inoltre un intervento di Don Giacomo Panizza e un'intervista al sociologo Cristiano Gori, che sottolinea l'importanza dei Livelli essenziali di assistenza dovuti a tutti e riassume in una frase il drammatico momento del Paese: "In quest'ultima fase, segnata dal contemporaneo verificarsi di crescita di bisogni e drastici tagli a un sistema di risposte già esile, è diventato veramente chiaro a cosa servirebbero: garantire i diritti dei cittadini e tutelare l'esistenza di un sistema di welfare sociale finanziato dal pubblico".

Gli autori raccontano poi storie inedite di welfare responsabile e quotidiano, che non guarda alla singola prestazione ma al benessere di tutta la società. Una "cura" che possiamo definire "welfare di relazione", i cui protagonisti sono i Comuni, primi attori del "welfare locale", le aziende, che recitano una parte importante anche se non sono i deus ex machina, il Terzo settore, non solo importante controfigura del pubblico, ma eroe dei più deboli, e i cittadini, per nulla comparse, anzi spesso in primo piano.

Molto utile e interessante è infine il glossario delle diverse definizioni e forme di welfare, da "welfare aziendale" a "welfare mix".

"Tra il dire e il welfare" ci sono insomma idee e buone pratiche che possono aiutare a estendere le protezioni del welfare e a rendere più equa la società, dal ristorante sociale al mutuo soccorso, dal microcredito alle cooperative antimafia.

 

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Il welfare che non ti aspetti

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