Csv di Modena, 20 anni di attività “leggendo” i nuovi volontariati
L’anniversario, celebrato in occasione del 5 dicembre, ha dato modo di riflettere sulle forme di impegno e partecipazione che si sono affermate in questi anni, rispondendo ai bisogni emergenti della comunità e coinvolgono nuove fasce di popolazione
Il Csv di Modena ha celebrato i suoi primi venti anni in un evento organizzato il 5 dicembre, in occasione della Giornata mondiale del volontariato. Una ricorrenza che ha dato modo di riflettere sui rilevanti, e inevitabili, cambiamenti avvenuti in questo arco di tempo. Venti anni che hanno visto il Csv attivarsi per sostenere progetti adeguati alle esigenze delle associazioni, mettendo a disposizione il proprio capitale di contatti con gli enti pubblici e con le rappresentanze del Terzo settore, offrendo consulenze, formazione e coordinamento delle reti di volontariato e di altri soggetti per rispondere ai bisogni emergenti e portare innovazione nel welfare di comunità. E puntando molto sul coinvolgimento dei giovani a partire dai percorsi con le scuole e l’università: sono tantissimi, infatti, i giovani modenesi impegnati in attività di volontariato che ogni settimana il Csv di Modena racconta in una rubrica tenuta su un quotidiano locale.
Negli anni, intanto, accanto a quello consueto è man mano cresciuto un volontariato di tipo diverso: ci sono oggi sempre più forme di partecipazione che nascono in seguito a interessi mirati, di tipo culturale o su specifici progetti. Del resto, anche alcune delle associazioni presenti sul territorio sono nate così, su iniziativa di alcuni intorno a un progetto che poi è sfociato in qualcosa di stabile. Queste forme di volontariato, più “liquide”, meno irrigidite intorno a linguaggi consolidati, offrono alle associazioni la possibilità di un incontro inatteso con parti della comunità meno frequentate: studenti e cittadini giovani, famiglie con bambini piccoli e lavoratori attivi possono essere coinvolti in iniziative magari parziali e temporanee, ma sempre significative.

"Prendersi cura della comunità è lo scopo del volontariato, prendersi cura del volontariato è la nostra passione”. Questa dichiarazione di intenti continua a ispirare, dopo 20 anni, il lavoro quotidiano del Csv di Modena. Un concetto particolarmente sentito riguardo tutte quelle attività strutturate nel medio-lungo periodo che implicano la partecipazione di reti ampie e diversificate di soggetti, finalizzate a rispondere a bisogni, aspirazioni o a problemi della comunità.
Ad esempio, la crescente povertà ha attivato reti miste che hanno dato vita agli empori sociali, la cui rete fa di Modena la provincia italiana con il più alto numero di queste realtà; oppure Cà Nostra, il progetto di coabitazione per anziani con demenza, unico in Italia; gli oltre 100 mila studenti modenesi che con Cantieri Giovani sono stati “formati” e hanno svolto attività di volontariato sul campo; o le iniziative a favore delle persone in difficoltà economica o disoccupazione (es. i progetti “anticrisi” dei Distretti di Carpi, Frignano e Sassuolo; le esperienze di cittadinanza attiva e tirocinio formativo dei giovani NEET che non studiano e non lavorano). Gli esempi potrebbero continuare a lungo.
Il terremoto che nel 2012 ha colpito il territorio modenese, ha visto una mobilitazione nazionale di una quantità impressionante; sono state migliaia le persone che sul luogo dei disastri oppure da lontano hanno dato un contributo effettivo alla soluzione di problemi gravi e urgenti e anche il Csv ha svolto la sua parte, nei contatti con i cittadini (raccolte più di 8.000 disponibilità), con gli enti locali, con le reti di associazioni, organizzando turni di volontari che andavano a dare una mano nei campi sia per i pasti che per l’animazione per bambini e anziani e per la raccolta e distribuzione di generi donati da tanti cittadini.
Altre esperienze nuove di volontariato sono nate partendo da chi vive problemi con la giustizia, dalle segnalazioni dei Centri di salute mentale e dei servizi sociali, dall’alternanza scuola-lavoro, attorno alle comunità per il recupero dei tossicodipendenti ecc. E il cambiamento più rilevante avvenuto in questi anni per il Csv sta proprio nel passaggio da progetti a favore del volontariato e dei volontari, a progetti che, grazie all’apporto del volontariato, rispondono ai bisogni e alle istanze delle comunità e delle persone che le vivono. Ora la sfida è quella di continuare a garantire lo stesso livello qualitativo nelle progettualità e nel legame con i territori, nel contesto di cambiamento oggi caratterizzato dalla riforma del Terzo Settore, che rafforzerà il ruolo del Csv come “agente di sviluppo del territorio” e ne amplierà i servizi ai volontariati di tutte le organizzazioni non profit.
In questo video il Csv di Modena nelle parole dei suoi protagonisti.