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Gli esiti del seminario del CSV Etneo: ripartire dalla rete

csv etneo 220x150Circa 200 volontari, in rappresentanza di oltre 100 associazioni, provenienti da 6 province siciliane: sono i numeri del seminario regionale "Il Volontariato in rete motore di sviluppo del territorio" organizzato dal CSV Etneo e svoltosi il 22 settembre scorso ad Enna.

L'incontro ha visto la partecipazione di Nicolò Marino, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e consulente per la legalità del CSVE, che nell'aprire il dibattito ha affermato: "Legalità e volontariato hanno un legame molto stretto, perché quest'ultimo più di altri soggetti percepisce i cambiamenti della società e anche le sue involuzioni.

di Alessia Ciccotti

La magistratura interviene quando un fatto di reato è avvenuto o diritto è stato violato – ha proseguito Marino – mentre il volontariato è quell'azione di supporto preventiva e successiva all'intervento della magistratura, indispensabile in una società civile. Il volontariato ha avuto il merito di segnalare, attraverso le sue istanze, i cambiamenti più sensibili della società, di cui la magistratura si è fatta interprete sotto il profilo del diritto. Non è un caso che l'evoluzione del volontariato sia andata di pari passo con l'acquisizione di diritti e consapevolezze fondamentali da parte della società, e questo è stato merito anche delle associazioni di volontariato che hanno compreso come si dovesse passare da una dimensione di "controllo" a una di "emancipazione" dell'individuo, come accaduto anche in Sicilia".

Il seminario ha visto inoltre la partecipazione di Stefano Tabò, presidente di CSVnet che ha sottolineato l'importanza della dimensione di rete all'interno della quale vivono le organizzazioni di volontariato. "Questa capacità di rete - ha detto Tabò - deve essere intesa non soltanto tra associazioni, ma tra queste e altre soggettività istituzionali, economiche etc. che la comunità esprime, nel rispetto dell'identità della singola associazione, ma con la consapevolezza che stimolare processi di cooperazione è fondamentale". Tanto più in una fase come l'attuale, in cui "c'è una evidente contrazione di risorse - ha aggiunto - che induce a ritenere con maggiore chiarezza di prima che nessuno può essere autosufficiente".

Anche secondo Massimo Giusti, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e presidente della commissione Volontariato e Servizi alla Persona dell'ACRI: "La rete è un fattore di sviluppo quando ognuno sa interpretare bene il proprio ruolo. Ritengo illuminante l'esempio di Fondazione con il Sud, che sta dando risultati eccezionali e sta infrastrutturando il terzo settore nel Mezzogiorno, mettendo insieme soggetti
diversi anche con funzioni diversi, ma ognuno capace di giocare bene il proprio".

Spunti che i volontari presenti hanno raccolto e riportato alle esperienze vissute sul campo. "Da qui ripartiamo con nuovo impulso per impegnarci a favore del territorio - ha concluso Salvo Raffa, vicepresidente del CSVE - consapevoli che la dimensione della collaborazione è un valore aggiunto per le nostre organizzazioni di volontariato".

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