“Life is Woman”, 19 volti di donne che hanno sconfitto il cancro
A Brindisi tante emozioni per la mostra fotografica di Luigi Cataldo per l’associazione di volontariato “Cuore di Donna”. Messaggio di speranza e coraggio, ma anche riflessione sull’importanza della prevenzione, l’unica che può “battere il tumore sul tempo”
“Solo chi sogna può volare: ed io continuo a sognare e volare ogni giorno”. Si racconta così Pompea, insegnante di scuola primaria, uno dei 19 sorrisi della mostra fotografica “Life is woman, volti di donna che hanno sconfitto il cancro”, inaugurata con una straordinaria partecipazione di pubblico l’8 marzo a Palazzo Nervegna di Brindisi e aperta fino a domenica 18. Una iniziativa carica di speranza e coraggio, fortemente voluta dell’associazione “Cuore di Donna” insieme a LyondellBasell (stabilimento di Brindisi), che hanno sposato l’idea di Luigi Cataldo, autore degli scatti e già formatore in un corso per volontari al CSV Poiesis, il Centro di servizio per volontariato di Brindisi.

Si tratta di un omaggio alle donne, a quante hanno vinto la loro battaglia e a quante ancora combattono, ma anche di una riflessione profonda sull’importanza della prevenzione e sul valore della vita. “In Italia nel 2017 si sono ammalate di tumore al seno circa 50.500 donne, - ha detto nel tagliare il nastro Saverio Cinieri, direttore dell’Uoc Oncologia medica e Breast unit dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. - I dati recenti indicano un aumento della malattia pari allo 0,9% per anno, tuttavia continua a calare in maniera significativa la mortalità: -2,2% l’anno. Questo calo è dovuto alle attività di prevenzione sviluppate in molte regioni d’Italia, alla consapevolezza delle donne di sottoporsi regolarmente a screening mammografici ed al miglioramento delle cure basate sulle nuove conoscenze derivate dalla ricerca”.
Da Fabiola a Liana, da Maristella a Monica, tutti volti genuini, nessuna “modella”. “Sono stato toccato da vicino da questa malattia, che nel 2013 mi ha privato di un grande affetto, - ha spiegato Cataldo, brindisino, classe 1975. - Ho fatto delle ricerche per capire come altri fotografi avevano affrontato questo tema e ho visto progetti spettacolari che descrivevano la tragicità con immagini forti, esplicite. Io invece volevo trasmettere speranza e serenità, e ho deciso di intraprendere la via meno semplice, la meno esplicita per raccontare questa storia: il ritratto”.

“Cuore di donna” nasce in provincia di Bergamo nel 2012 e negli anni intensifica la propria presenza sul territorio con l’avvio di gruppi operativi. Quello di Brindisi, costituito nell’ottobre del 2015, è il primo in tutto il sud Italia. L’associazione “di donne per le donne” ha come scopo primario sostenere coloro che hanno affrontato o stanno ancora affrontando il percorso della cura del tumore al seno, ma soprattutto diffondere la cultura della prevenzione, unica arma disponibile per “battere il tumore sul tempo”, e su cui il gruppo di Brindisi ha messo in campo varie iniziative. Ogni anno a ottobre un monumento simbolo della città viene illuminato di rosa su iniziativa delle volontarie, vengono periodicamente organizzate giornate di visite ed ecografie senologiche gratuite per le giovani in collaborazione con i medici Asl. Tra i progetti avviati uno è dedicato allo sport per le donne dopo l’intervento al seno. Donne in barca che si riprendono ciò di cui il cancro le ha private. Cuore di donna è entrata anche nelle scuole con l’informazione rivolta alle studentesse degli ultimi anni delle scuole superiori.

“Era la primavera del 2015, il mese di maggio per l’esattezza, - racconta Tiziana, giornalista, mamma di due figli e presidente della sezione brindisina di “Cuore di Donna”. - Avevo 42 anni e come ogni anno quel mese era dedicato al mio check-up. Non sono un’ipocondriaca, ma ho sempre creduto nell’efficacia della prevenzione. Quella volta qualcosa non funzionò. Ricordo ancora l’espressione del medico che guardava la mia mammografia prima di chiedermi se fossi da sola o se qualcuno mi avesse accompagnata. Fu in quell’esatto istante che realizzai che la mia vita stava per deviare verso qualcosa di brutto e inaspettato. ‘Cuore di donna’ ora è la cosa che mi aiuta a parlare di cancro e prevenzione a tutte, che mi fa dire che di cancro si vive, basta scovarlo per tempo il bastardo. Sono più forte ora, affronto la vita così come viene”.
Ogni storia di “Life is woman” merita di essere letta. Come quella di Manuela, psico-oncologa al “Perrino”, per la quale dopo il cancro è cominciata un’altra vita. “Quando mi sono messa in posa per questa foto, il mio corpo ospitava un visitatore inatteso. Non era la prima volta. Dieci anni prima il passaggio di un altro ospite aveva cambiato la mia vita. Si chiamava cancro e si era sistemato nel mio seno destro. Mi ha portato un intervento, diverse sedute di chemio e radio e tanti effetti collaterali. Dopo le cure, ho cominciato a svolgere la mia attività di psicologa nel reparto di oncologia dell’ospedale. Incontro donne che come me si sono scontrate con la malattia, le accompagno lungo un percorso che io ho già fatto. L’ospite inatteso nella foto, invece, si chiama Daniele ed è nato qualche mese dopo averla scattata. Lui è il piccolo miracolo della mia vita”.