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Il Papa a Bari, volontariato in sciopero: scontro fra associazioni ed istituzioni

Alla visita del Santo Padre, in programma sabato 7 luglio, mancheranno all’appello circa 400 volontari, 20 ambulanze e due postazioni mediche. Al centro della protesta la riforma del 118 e le dichiarazioni “infamanti” da parte di alcuni esponenti della Regione. Anpas, Misericordie e Croce rossa italiana scrivono alle istituzioni: “La misura è colma” 

La visita di Papa Francesco a Bari prevista per sabato 7 luglio sta diventando il palcoscenico di uno scontro diretto tra associazioni di volontariato e istituzioni locali. In queste ore, infatti, i presidenti regionali di Anpas, Misericordie e Croce rossa italiana hanno fatto sapere, in una nota inviata alle istituzioni e alla stampa, di aver annullato la presenza dei volontari nel corso dell’evento (fatti salvi i volontari della Croce rossa italiana) e che potrebbero quindi mancare due posti medici avanzati, 20 ambulanze (su 31 previste inizialmente) e 400 volontari in tutto, su circa 600. Alla base della protesta, alcune “deliranti ed infamanti dichiarazioni ad opera di diversi rappresentanti del Governo regionale e di alcuni rappresentanti dei diversi schieramenti politici, proferite in danno delle associazioni di volontariato impegnate da quasi un ventennio nelle attività del sistema di emergenza-Urgenza 118”. 

Al centro delle polemiche anche alcune dichiarazioni del direttore del Dipartimento salute della Regione Puglia, Giancarlo Ruscitti, ascoltato nei giorni scorsi dalla Commissione di studio e di inchiesta sulla criminalità organizzata (presieduta da Rosa Barone del M5S) in merito alla situazione del servizio 118 nella regione. Secondo quanto riporta una nota pubblicata dal Consiglio regionale, durante l’audizione in Commissione, Ruscitti “ha evidenziato l’attuale disarticolazione che contraddistingue oggi il servizio 118 - si legge nella nota - con i Dipartimenti provinciali che talvolta vengono a conoscenza della composizione delle turnazioni del personale sulle ambulanze a posteriori; personale, peraltro, eterogeneo costituito da soci di cooperative o di associazioni di volontariato, oltre che da personale dipendente. In più in alcuni casi vi sono collegamenti tra servizio di ambulanze e agenzie funebri”. Ruscitti, inoltre, ha annunciato entro la fine del mese “l’approvazione da parte della Giunta regionale del disegno di legge di riordino del 118 con la previsione in particolare della internalizzazione di tutto il personale (previa procedure concorsuali che tengano conto anche del servizio precedentemente svolto)”. 

Durante l’audizione, però, secondo i Comitati regionali delle tre organizzazioni che hanno indetto lo “sciopero” per l’evento del prossimo 7 luglio, ci sarebbero state anche “affermazioni gravi” da parte dello stesso Ruscitti. Affermazioni che, secondo le associazioni, arrivano “fino al punto di postulare la concreta e generalizzata esposizione delle associazioni convenzionate a fenomeni infiltrativi della criminalità organizzata”. Da qui la decisione di “annullare l’intervento di centinaia di entusiasti volontari - spiegano i tre presidenti nella nota congiunta -, già da tempo pianificato, che avrebbero dovuto garantire l’assistenza alla popolazione durante la visita di Sua Santità. Tali gravi ed ignobili congetture, proposte in maniera totalmente apodittica e senza alcun opportuno distinguo, offendono in primis quelli stessi volontari che quotidianamente si impegnano nel portare soccorso alla popolazione sia nel campo dell’emergenza-urgenza sanitaria sia nelle attività di Protezione Civile e, più in generale, nell’alleviare le quotidiane sofferenze delle fasce più deboli della popolazione. Ritenere tutti costoro come appartenenti ad un mondo losco se non addirittura correo di ambienti criminali è assolutamente falso e inaccettabile!”. 

Secondo le tre organizzazioni, inoltre, è evidente che “la politica regionale pugliese stia tentando di ottenere consenso su un suo precipuo obiettivo di governo utilizzando però una metodologia di bassissimo profilo con cui sta tentando strumentalmente di demolire forse l’ultimo baluardo di efficienza in ambito sanitario - continua la nota -, al netto dei necessari correttivi da noi stessi più volte proposti (non meritori di alcuna attenzione) e finalizzati ad elevare il livello di trasparenza gestionale. Noi per primi pretendiamo che gli Enti preposti, Regione in primis, individuino le eventuali Associazioni fasulle affinché vengano estromesse da ogni e qualsivoglia rapporto collaborativo con la Pubblica Amministrazione. La si smetta però con roboanti e distruttivi proclami. La misura è ormai colma”. I tre comitati si dicono “consapevoli dei disagi che conseguiranno dalla decisione collegialmente assunta”. A Papa Francesco e ai rappresentati delle Istituzioni “estranei alla vicenda” le tre organizzazioni inviano le “più sincere scuse nella speranza che sapranno tutti comprendere le motivazioni di tale sofferta decisione”.

Fonte: Redattore sociale

Foto: © Luca Bigazzi, progetto Fiaf - CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"

 
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