I volontari della crisi, ''siamo preoccupati''
Conferenza nazionale, nel secondo giorno di lavoro spazio alle tante voci dell'associaionismo: otto gruppi di lavoro per redarre una "lettera" al paese e alle istituzioni di richieste e intenti. "Ci impegno a produrre cambiamento attraverso la gratuità"
L'Aquila – Nel primo giorno della Conferenza nazionale del volontariato hanno parlato gli esperti e le istituzioni. I volontari (oltre 400) hanno ascoltato. Ma nella seconda giornata a L'Aquila i loro progetti e le loro esperienze saranno al centro dei lavori. Otto gruppi, in previsione della stesura definitiva di un documento condiviso, una "lettera" al paese e alle istituzioni. Legalità, raccolta fondi, comunicazione, il cambio generazione, il rapporto con le istituzioni: i temi forti in agenda sono molti e le preoccupazioni non mancano.
Il documento di sintesi dei contributi degli oltre 100 incontri realizzati in vista della Conferenza, nei mesi passati, denunciano chiaramente gli "umori" dell'associazionismo. "Siamo preoccupati – si legge – perchè sono sempre di più le odv 'costrette' a sostituirsi alle istituzioni fornendo servizi fino a ieri assicurati dalle amministrazioni locali e, ancora una volta, il volontariato è usato come 'barelliere della storia'". Una preoccupazione che cresce con la consapevolezza che la crisi acuisce nei territori differenze e disuguaglianze e che ancora una volta "sono i più deboli e più poveri a pagare, mentre diminuiscono i servizi e vengono negati i diritti''.
Alle istituzioni le organizzazione presenti a L'Aquila chiedono che la persona torni al centro delle scelte economiche e politiche; alle imprese percorsi di promozione del volontariato per i lavoratori, i cassintegrati, gli esodati; all'Europa un programma chiaro di sviluppo che stimoli la costruzione di una cittadinanza attiva comune e comunitaria. Ma chiedono anche al governo di dimuire le spese militari e rendere legge il 5 per mille, l'istruzione del registro delle reti nazionali di volontariato.
Uno dei nodi cruiciali è lo snellimento della burocrazia, che "rischia di soffocare soprattutto le piccole associazioni di volontariato". Dall'accredito del 5 per mille alle assicurazioni: le richieste più forti riguardano questo ambito. "Chiediamo – si legge – di inserire il parametro della reciprocità nelle relazioni con la pubblica amministrazione per avere certezza dei finanziamenio e dei tempi di erogazione, di riveredere agevolazioni fiscali e alcune detrazioni ( Irap, tassa rifiuti, bollo auto...), Richieste che sollecitano le istituzioni che dal palco della Conferenza più volte sottolineano il ruolo crucialie del non profit. Loro, i volontari, s'impegnano: agovernare il quotidiano e a esserci nell'eccezionalità. Ma soprattutto a ''produrre cambiamento attraverso la gratuità". (cch)
Fonte: Redattore Sociale