Povertà educativa: il nuovo bando di “Con i bambini” punta sull’innovazione
L’impresa sociale ha lanciato una nuova linea di intervento per sostenere progetti “innovativi” di contrasto alla povertà educativa minorile. A disposizione 70 milioni di euro. L’innovazione può riguardare il metodo, la partnership o la tecnologia utilizzata. Il bando scade il 14 dicembre
L’innovazione, in tutte le sue forme, è al centro del quarto bando promosso dall’impresa sociale Con i bambini. Si chiama “Un passo avanti” e mette a disposizione 70 milioni di euro per sostenere progetti dal contenuto particolarmente innovativo che, coerentemente con l’obiettivo del Fondo, siano rivolti al contrasto della povertà educativa minorile.
Questa nuova linea di intervento è stata creata proprio per raccogliere esperienze, ipotesi progettuali, programmi di intervento potenzialmente innovativi, in linea con la missione di contrasto alla povertà educativa minorile, ma non inquadrabili nei tre bandi già esistenti.
Per partecipare al bando c’è tempo fino alle ore 13 del 14 dicembre 2018. È necessario presentare, tramite il modello disponibile sulla piattaforma www.chairos.it, una sintetica idea del progetto che si intende realizzare, in una o più regioni italiane. Il soggetto proponente deve essere un ente di Terzo settore cui si applica il D. Lgs.117/2017 (c.d. “Codice del Terzo Settore”). L’Impresa sociale selezionerà le idee ritenute in linea con lo spirito dell’iniziativa, che dovranno essere, nel corso della II fase, convertite in progetti esecutivi attraverso la presentazione di un progetto più dettagliato e completo, da parte di una rete costituita da almeno 3 soggetti, di cui un ente del Terzo settore, in qualità di capofila, un ente incaricato della valutazione d’impatto e un ulteriore partner.
L’innovatività del progetto potrà riguardare, ad esempio, oltre che il prodotto o servizio offerto, la composizione del partenariato, le metodologie operative o le tecnologie impiegate.
Le proposte, che dovranno avere una durata di almeno 24 mesi, saranno valutate in base ai criteri di efficacia, innovatività e potenziale, cioè la capacità dell’intervento di prevedere e dimostrare, già in fase previsionale, come le attività sviluppate e i processi attivati potranno incidere sulle situazioni di povertà educativa minorile.