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Volontari per l’arte, in Toscana quasi 2mila associazioni attive

È quanto emerge da un’indagine promossa da Cesvot e fondazione PromoPa che delinea attività, impatto e dimensioni delle organizzazioni che tutelano i beni culturali. Un impegno che coinvolge soprattutto i “volontari per un giorno” 

In occasione della Giornata mondiale del volontariato, il Csv regionale ha diffuso i dati del primo censimento degli enti del terzo settore e del volontariato per i beni culturali in Toscana. Il volume “Il ruolo dei volontari per la valorizzazione del patrimonio culturale” di Francesca Velani e Annalisa Giachi (I Quaderni, Cesvot, n. 79, pp. 127) delinea attività, impatto e dimensioni delle organizzazioni non profit toscane attive nella gestione e valorizzazione dei beni culturali.

L’indagine, promossa da Cesvot e realizzata da Promo PA Fondazione, prosegue il lavoro iniziato nel 2011 con la realizzazione della Magna Charta del volontariato per i beni culturali e ampliato grazie a CSVnet che ha promosso lo studio anche in Basilicata. L’analisi ha quantificato il numero degli enti del terzo settore toscani che si occupano di beni culturali: 1.743 organizzazioni tra associazioni di promozione sociale (54%), volontariato (33%) e altri enti (13%).

Attraverso un questionario online che ha coinvolto 559 enti e un’intervista telefonica a 303 enti, ecco il profilo che emerge di queste organizzazioni: il 30% degli enti è nato tra il 2000 e il 2009, la metà è attiva all’interno del comune o della provincia, il 66,9% svolge sia attività di gestione che di valorizzazione di beni culturali, in particolare il 61,6% gestisce teatri, cinema, ville e palazzi, il 20,2% gestisce musei, monumenti e siti archeologici, il 16,2% biblioteche e archivi. Per quanto riguarda la valorizzazione, le attività più diffuse sono l’organizzazione di eventi culturali (44,4%) e la formazione (35,4%), seguono organizzazione di mostre, promozione di storia e tradizioni locali, visite guidate.

Il 35,7% delle organizzazioni conta tra 1 e 24 volontari, tuttavia è interessante notare che ben il 7,3% dichiara di avere oltre 100 volontari non associati, i cosiddetti “volontari per un giorno” che, come confermano anche i dati Istat, sono in crescita in tutto il terzo settore. Il 31% dei volontari presta tra un’ora e nove ore di volontariato alla settimana. Quasi il 50% degli enti offre attività di formazione e tutoraggio per i nuovi volontari, a dimostrazione che svolgere attività di volontariato all’interno delle organizzazioni di terzo settore offre anche un’importante occasione di apprendimento e acquisizione di competenze.

Gran parte degli enti non profit si occupano di gestire e valorizzare beni culturali grazie a convenzioni (50%) o partecipando a bandi e gare pubbliche, tuttavia dal campione esaminato emerge che nel 75,8% dei casi le entrate di questi enti provengono dall’autofinanziamento. E quello dei rapporti con le istituzioni culturali, in particolare pubbliche,  rimane l’aspetto più critico. Come sottolineano le autrici, non è semplice tenere un equilibrio tra la professionalizazione che richiede questo tipo di attività e la tutela dell’identità del non profit.

 
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