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Volontariato e legalità

In occasione dei 20 anni dall'attentato di via D'Amelio, il Csv Etneo intervista Nicolò Marino, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta che indaga sulla strage 

di Alessia Ciccotti

"L'impegno dei volontari è l'esatto opposto dell'attività mafiosa, perché «un'associazione di volontariato è un gruppo di persone che tutela interessi altruie svolge quindi una funzione che ha un interesse pubblico: per questo la magistratura ne riconosce e valorizza le esperienze". Sono le parole del pm Nicolò Marino, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta che indaga sulla strage di via D'Amelio. 

Il CSV Etneo lo ha intervistato nel giorno del ventennale dall'attentato in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, per ricordare il tragico evento.
Nell'intervista Nicolò Marino ricorda la grande intuizione investigativa di Falcone nel contrastare i patrimoni della mafia, che oggi, confiscati e assegnati a realtà del Terzo Settore, tornano alla comunità. "È stato il più capace nella gestione dei pentiti – dice Marino – e oggi, a distanza di venti anni, per comprendere se nelle stragi del 1992 vi siano state corresponsabilità di soggetti esterni a Cosa Nostra, solo un'altra lettura interna da parte di chi è stato ai vertici dell'organizzazione può consentirci nuovi passi verso la verità".

Ma l'esempio lasciato da Falcone e Borsellino è inoltre quello di magistrati che combattevano la mafia anche fuori dalle aule di giustizia, rivolgendosi ai giovani: "Sono stati i primi a entrare nelle scuole – conclude Marino – e a insegnare alle nuove generazioni la cultura della legalità".

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Ottobre 2024
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