Un cammino lungo 3 anni: al via Padova Capitale europea del volontariato
Lunedì 15 aprile la firma della convenzione tra il Comune e il Cev darà il via a un percorso triennale in cui la città veneta sarà protagonista con eventi e proposte per la solidarietà. Il Csv lancia tavoli di confronto su 7 aree ispirate all’Agenda Onu sullo sviluppo sostenibile
Lunedì 15 aprile alle 18 nello storico Caffè Pedrocchi prenderà il via ufficialmente il percorso triennale di “Padova capitale europea del volontariato” con la firma della convenzione tra il Comune e il Centro europeo del volontariato (Cev); sarà anche presentato il primo dossier di “Vita non profit” sui distretti innovativi dedicato alla città. Ai rappresentanti istituzionali e delle categorie economiche del territorio è dedicato un secondo appuntamento, alle 20.30, per gettare le basi per lo sviluppo del progetto.
Il triennio 2019-2021 sarà “l’occasione per ridefinire i caratteri dello stare assieme nelle comunità e disegnare lo scenario futuro coinvolgendo attivamente tutti gli attori sociali”, dice Emanuele Alecci, presidente del Centro di servizio per il volontariato locale. “Avere Padova come capitale europea del volontariato rappresenta per l’Italia un motivo di orgoglio e certifica una storica vocazione all’impegno sociale del nostro Paese. Il titolo capitale porta con sé anche la responsabilità di essere guida, vetrina e proposta”.
Per il progetto i rappresentanti del Csv di Padova, in sinergia con il Comune, si sono ispirati all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. “Abbiamo individuato 7 aree di approfondimento - spiega Alecci - che accompagneranno la creazione del palinsesto per il 2020 attraverso altrettanti tavoli di lavoro ed elaborazione”.
Le 7 macro aree sono: Povertà e nuove emarginazioni; Salute e benessere; Cultura e istruzione; Tecnologia e innovazione; Ambiente e urbanistica; Economia e sviluppo sostenibile; Pace e diritti umani. I tavoli saranno composti da rappresentanti locali e nazionali del terzo settore, delle istituzioni, delle imprese, di università, ricerca e agenzie formative, delle organizzazioni sindacali e dei media. Prenderanno avvio nella primavera 2019 per proseguire con incontri periodici che porteranno all’elaborazione di riflessioni e proposte concrete di azioni da avviare a partire dal 2020. Le 7 aree sono volutamente universali: giovani, persone anziane, persone con disabilità, donne in difficoltà e, in generale, tutte le persone che rientrano nelle categorie “fragili” saranno coinvolte e considerate in ciascuna delle 7 macro-aree. “La volontà è di trasformare le fragilità in risorse e di fare da subito pratica di inclusione”, affermano dal Csv.
Oltre ai tavoli, già nel 2019 sono previste varie iniziative: uno dei momenti culmine sarà la seconda edizione di “Solidaria”, il Festival del CSV Padova (23-29 settembre) che sarà dedicato al tema “Sconfinamenti”. Il 2019 si chiuderà con la presentazione del report del volontariato padovano, mentre il 2020 si aprirà a gennaio con l’inaugurazione ufficiale dell’anno da capitale. Seguiranno 12 mesi densi di iniziative anche di livello nazionale, e in cui si concretizzeranno alcuni scambi e progettualità a livello europeo. Il palinsesto si alimenterà inoltre di tutti gli appuntamenti che proporranno le organizzazioni locali con l‘utilizzo del logo di Padova capitale europea del volontariato. Il 5 dicembre 2020, in occasione della giornata internazionale del volontariato, si proporrà infine un meeting europeo con la partecipazione delle capitali europee passate, della capitale 2021 e la proclamazione della capitale 2022.
Il bagaglio di contatti, esperienze e contenuti raccolti nel 2019 e 2020 diverrà la fonte di ispirazione per nuove progettualità da sviluppare nel 2021, il cui obiettivo sarà far capire che “il momento dopo” della capitale è quello giusto per trasformare il futuro immaginato in presente.