A Treviso apre la casa per padri separati e fragili
Inaugurata dal Csv locale insieme ad una rete di associazioni, l’abitazione può ospitare tre persone in un ambiente dignitoso a costi accessibili in cui i accogliere anche i figli. Inoltre a disposizione una rete di sostegno per trovare lavoro e imparare a gestire le finanze
E’ stata presentata oggi a Treviso la prima “Casa per i papà” il progetto di cohousing per padri separati o in condizioni di fragilità.
L’iniziativa, promossa dal Csv di Treviso insieme al comune e una rete di associazioni - “Dire fare”, “associazione Figli e genitori separati”, “associazione Casa San Cassiano”, “San Vincenzo consiglio centrale di Treviso” e “Comunità di S. Egidio” – è pensata per offrire ai padri un sostegno temporaneo all’esigenza di un’abitazione a costo accessibile, in un ambiente dignitoso e adatto ad accogliere e ospitare i figli.
Contemporaneamente, il progetto mira a offrire anche un supporto nella ricerca di un lavoro stabile, accompagnamento alla gestione delle finanze e alla ricerca di una soluzione abitativa definitiva.
Nella casa si potranno ospitare fino a tre padri, in camere organizzate per accogliere periodicamente i figli, due bagni ad uso comune e un ampio soggiorno per i momenti di convivialità.
L'assegnazione della stanza comporta per i beneficiari la sottoscrizione di un contratto d’uso modale e il versamento di contributo mensile massimo di circa 200 euro che comprende l’uso degli spazi, delle attrezzature messe a disposizione delle utenze (luce, acqua, gas, rifiuti etc).
Tra i requisiti essenziali per entrare nel progetto, oltre alla residenza nella provincia di Treviso, ed essere un padre divorziato o componente di una coppia di fatto – anche non avere una soluzione abitativa nella provincia, proprietà immobiliari, non aver riportato sentenze penali o esperienze di dipendenze nel passato e un reddito tale da permettersi un affitto a prezzo di mercato.
“Il progetto nasce da un percorso condiviso, che ha portato all’emersione di marginalità nuove e, purtroppo, in costante aumento – sottolinea Alberto Franceschini, presidente di Volontarinsieme CSV Treviso – aggiungendo che la rete proponente è già a lavoro “per ampliare i soggetti del territorio che possono essere antenne preziose per promuovere questa nuova possibilità e intercettare possibili beneficiari.”