Padova 2020, Mattarella “volontariato energia irrinunciabile della società”
Il capo dello Stato ha inaugurato la capitale europea davanti a una platea di oltre 5mila volontari “Veri corpi intermedi della Repubblica” e sulla riforma del terzo settore auspica la completa attuazione entro l’anno
Si alza il sipario su Padova Capitale europea del volontariato; oltre 5mila persone fra volontari, studenti e rappresentanti del terzo settore italiano hanno affollato la Fiera per la cerimonia che celebra la prima città italiana ad aver ottenuto questo riconoscimento.
Ad intervenire alle celebrazioni anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella che ha salutato i promotori intervenuti - tra cui il presidente di CSVnet Stefano Tabò - “che hanno dato voce al ricco e prezioso mondo del volontariato e da oggi – per tutto il 2020 - saranno tra gli animatori di questo grande laboratorio di solidarietà e di cittadinanza consapevole e attiva che si svilupperà qui a Padova”. “Un impegno e una responsabilità" - ha sottolineato il Presidente della Repubblica - che Padova assume affinché questi mesi non si limitino alla pur legittima celebrazione di tante positive esperienze, ma rappresentino un avanzamento per l’intero Paese, una stagione di crescita collettiva italiana”.
Un discorso lungo e appassionato quello di Mattarella, che ha valorizzato il ruolo del volontariato come “energia irrinunciabile della società. Un patrimonio generato dalla comunità - ha aggiunto - che si riverbera sulla qualità delle nostre vite, a partire da quanti si trovano in condizioni di bisogno, o faticano a superare ostacoli che si frappongono all’esercizio dei loro diritti”.
Mattarella ha poi sottolineato: “commette un errore chi pensa che l’impegno volontario, e i valori che esso trasmette, appartengano ai tempi residuali della vita e che non incidano sulle strutture portanti del nostro modello sociale”.
Rivolgendosi ai tanti volontari riuniti alla Fiera, il capo dello Stato ha spiegato come i volontari siano diventati in questi anni “veri e propri corpi intermedi della Repubblica pronti all’intervento di urgenza, impegnati nelle ricostruzioni delle lacerazioni patite dalle popolazioni, delle ferite presenti nel nostro tessuto sociale - e alle quali non sempre le istituzioni riescono a porre rimedio - nella gestione e nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale”.
Tanti i volti dei volontari e le forme di impegno richiamati dal Presidente della Repubblica: “gli angeli del fango di Firenze nel 1966, gli alpini del terremoto del Friuli dieci anni dopo; i volontari degli antincendi boschivi, quelli dei diversi corpi di soccorso, i volontari del sangue, quelli che operano a sostegno delle persone vulnerabili”.
Nel suo discorso Mattarella ha inoltre richiamato le sfide che attendono il terzo settore, in prima battuta la completa attuazione in questo anno della riforma “coinvolgendo i protagonisti, assicurando una piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, favorendo la partecipazione e il sostegno – anche economico – di una più vasta platea di cittadini, i quali non perdono occasione di dimostrare interesse, favore e coinvolgimento per la solidarietà che si organizza. Il valore che voi producete - e che rappresentate - è inestimabile”.
Il capo dello Stato ha poi richiamato l’importanza del servizio civile universale che ogni anno coinvolge decine di migliaia di giovani - ha detto Mattarella -, consentendo loro di fare utili esperienze e di sviluppare il talento in forme d’impegno civico e solidale. Il Servizio civile universale può dare una mano a “ricucire”: per questo confidiamo che possa ridursi lo scarto tra le richieste dei giovani e i posti che si renderanno disponibili”.
Infine il ricordo di Silvia Romano, “la giovane rapita in Kenia mentre svolgeva la sua opera generosa di solidarietà e di pace. Da Padova Capitale non può mancare per lei il nostro pensiero, che si unisce al costante impegno delle istituzioni per ottenerne la liberazione” ha concluso Mattarella.
L’impegno della giovane volontaria, rapita il 20 novembre del 2018 è stato ricordato anche nell’intervento di apertura di Emanuele Alecci, il presidente del Csv di Padova “Siamo tutti in apprensione per lei, come siamo in apprensione per i tanti volontari e cooperanti rapiti. Vogliamo ricordarli – ha aggiunto il presidente. “Il loro impegno e il loro volontariato non è avventatezza, ma scelta matura di giustizia e di pace: questo è il senso del volontariato che vogliamo promuovere”.