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Coronavirus, le indicazioni per gli enti del terzo settore

Nel decreto ministeriale pubblicato ieri 4 marzo sono previste misure che coinvolgono le attività svolte dalle organizzazioni non profit: dalla sospensione delle manifestazioni, alle limitazioni per sport e servizi educativi. Anche i Csv si adeguano 

di Lara Esposito

Le misure precauzionali di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020 coinvolgono anche le attività svolte dagli enti del terzo settore e dei Centri di servizio per il volontariato,  che si stanno adeguando per proseguire le attività con le dovute attenzioni.

Come si legge nel testo del decreto:

  • sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (art. 1 comma 1);
  • lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all'aperto oppure all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro (art. 1 comma 1);
  • limitatamente al periodo intercorrente da giorno 5 marzo fino al 15 marzo 2020, sono sospesi i servizi educativi per l'infanzia e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado (art. 1 comma 1);
  • è raccomandato ai comuni e agli altri enti territoriali, nonché alle associazioni culturali e sportive, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal presente decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all'aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone ovvero svolte presso il domicilio degli interessati (art 2 comma 1 lettera e).

In generale, le indicazioni fanno riferimento al rispetto delle norme igienico-sanitarie previste nell’allegato 1 dello stesso decreto. Eccole:

  1. a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
  2. b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
  3. c) evitare abbracci e strette di mano;
  4. d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
  5. e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
  6. f) evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l'attività sportiva;
  7. g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
  8. h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
  9. i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
  10. j) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
  11. k) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

Sempre a causa del Coronovirus, il ministero delle Politiche sociali ha sospeso i termini di esecuzione dei progetti di interesse generale finanziati nel 2017/2018.

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