Servizio civile, dalla cura dei sentieri alle “comunità al telefono”
Una nuova rassegna dei progetti promossi dai Csv e tornati in pista dopo la sospensione per il Coronavirus. Volontari impegnati in mille attività, per l’emergenza ma non solo: compagnia alle persone più isolate, sostegno ai migranti, supporto alle biblioteche, rifugi per animali…
Tornano in campo i volontari del servizio civile universale. Dopo la provvisoria sospensione legata al Coronavirus, il dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile ha concesso con la circolare dell’8 aprile la riapertura dei progetti e la rimodulazione delle attività per operare in base alle esigenze del contesto emergenziale. Come abbiamo visto ieri, nelle operazioni sono coinvolti anche diversi centri di servizio per il volontariato: eccone una nuova rassegna da nord a sud.
A Padova il Centro di servizio ha coinvolto 3 volontari nel progetto di volontariato civico “Per Padova noi ci siamo”.
A Torino il Csv Vol.To, è impegnato insieme a comune e protezione civile nel gestire i volontari legati all’emergenza, a cui si aggiungono 80 ragazzi del servizio civile tornati in pista. Di questi 21 proseguono le attività in 7 progetti che hanno mantenuto le stesse finalità del pre-Coronavirus: gestione mense e distribuzione alimenti, interventi di pubblica assistenza, assistenza alle comunità per disabili e supporto alle associazioni che si occupano dei rifugi per animali. Altri 48 volontari di 17 progetti hanno reinventato le attività da svolgere online o da remoto per continuare a sostenere la loro utenza: sportelli di ascolto telefonico e di compagnia per gli anziani, sostegno allo studio e molto altro. Per 18 volontari non è stato possibile ripartire con gli stessi progetti, bloccati perché non adeguati alle norme di sicurezza. Il Csv ha trovato per 11 di loro una nuova collocazione nella Croce Rossa e Croce verde locale.
Anche in Emilia un buon numero di volontari – 120 su 154 - sono tornati operativi nei 35 progetti gestiti o che vedono la collaborazione delle sedi territoriali di Piacenza e Parma del Csv Emilia.
A Piacenza 31 operatori volontari hanno preso servizio nei 14 progetti gestiti insieme ad associazioni, enti locali ed istituti scolastici. Tra le attività, svolte online e sul territorio, ci sono assistenza e sostegno a persone fragili e anziane, progetti educativi per le scuole, attività di solidarietà alimentare e distribuzione di strumenti di protezione. Il Csv è a lavoro anche per ricollocare i 15 volontari che al momento non possono operare nei progetti scelti in precedenza.
Sul territorio di Parma sono 89 i giovani che hanno ripreso servizio in 7 progetti con attività di assistenza sociale, promozione e supporto da remoto per la didattica e le attività delle biblioteche.

In Abruzzo le province interessate dalla rimodulazione/partenza dei progetti sono L'Aquila Teramo e Chieti. Nelle prime due province sono 130 i volontari coinvolti in 25 progetti realizzati da circa 40 tra enti del terzo settore, enti pubblici (tra cui un ente parco), una parrocchia e un istituto comprensivo. Le attività, realizzate con le delegazioni di Teramo e dell’Aquila del Csv Abruzzo, vanno dal sostegno alle attività scolastiche da remoto per gli studenti stranieri o che non hanno a disposizione una connessione che consenta loro di seguire la didattica online, alla consegna di beni alimentari per persone bisognose. Attivati anche sportelli telefonici, assistenza alla popolazione per le richieste dei buoni spesa, presenza nei Centri operativi comunali (Coc), manutenzione di sentieri didattici naturalistici, per finire con attività legate all'arte che propongono spettacoli online, corsi e laboratori artistici da remoto.
Il servizio civile è ripartito anche a Chieti grazie a un gemellaggio attivato dalla delegazione territoriale del Csv regionale con la Caritas che porterà sul territorio 8 volontari con il compito di gestire la raccolta di donazioni e beni presso attività commerciali, sostegno psicologico presso un centro d’ascolto, stoccaggio, confezionamento e distribuzione di vestiario per chi ne ha bisogno.

Nel Lazio, all’invito di tornare in servizio, la rete “Giovani energie di cittadinanza” del Csv regionale si è riattivata massicciamente con 39 progetti ripresi in 108 sedi e circa 230 volontari operativi in tutta la regione. Tra le attività ordinarie, oltre a quelle incentrate sulla solidarietà alimentare spicca il sostegno alle persone più deboli ed esposte all’isolamento e alla precarietà delle relazioni. Previsti interventi per l’inclusione di persone con disabilità, socializzazione e accompagnamento di anziani e malati, interventi di contrasto alla povertà educativa, accoglienza e advocacy per migranti e richiedenti asilo. Sono stati inoltre stipulati 10 gemellaggi con altri enti presenti sul territorio, che evidenziano la forte intesa e collegamento già esistente tra le organizzazioni, Csv e comuni.
I volontari in servizio civile hanno ripreso i loro interventi anche al sud. Oltre al supporto agli enti locali e protezione civile per attività di “welfare leggero”, come nel caso del progetto del Csv Catanzaro, stanno portando avanti sfide in territori “difficili” come quella di “creare comunità al telefono” affidata ai 15 volontari operativi dal 16 aprile presso le sedi del Csv di Caserta (Maddaloni, Agro Aversano e Valle di Suessola). A loro spetta infatti il compito di contattare i beneficiari delle misure di solidarietà lanciate dal Csv – distribuzione di beni di prima necessità, card e buoni spesa di concerto con i servizi sociali - raccogliendo informazioni utili allo svolgimento del progetto e offrendo compagnia e vicinanza emotiva. Contribuiscono inoltre a monitorare la distribuzione di dispositivi protettivi agli operatori sanitari e ai volontari impegnati negli ospedali. Altri 20 volontari stanno collaborando infine con le associazioni sparse sul territorio, alcuni per la raccolta e stoccaggio di donazioni, altri da remoto per gestire attività culturali e contatti con i cittadini in difficoltà.
