Campi estivi nonostante tutto, il volontariato si prepara con i Csv
La nuova normativa in tema di sicurezza sta condizionando molte associazioni ma la rete dei Centri di servizio fornisce consulenze, formazione dei volontari e coordinamento, per far partire vari progetti che coinvolgono il terzo settore, enti locali e aziende
Dal mese di giugno potranno ripartire anche i centri estivi e le iniziative dedicate a bambini e ragazzi, una delle fasce più colpite, in termini di privazioni, dall’emergenza sanitaria. A seguito della pubblicazione delle linee guida da parte del ministero della Famiglia, in tutta Italia il terzo settore ha riacceso i motori per offrire proposte in grado di colmare il vuoto di questi mesi.
Nella realizzazione di campi estivi di volontariato (anche in tempi normali) la rete dei Centri di servizio per il volontariato è impegnata, nella maggior parte dei casi, a fornire supporto al non profit; spesso i Csv sono a capo di reti di co-progettazione costituite da più enti, anche con ruoli di formazione degli operatori e dei volontari e di supervisione dei processi. Ma la situazione non è sempre semplice ed è diversa da nord a sud, soprattutto a causa di una pandemia che non è stata la stessa per tutto il paese. Ecco alcuni dei principali progetti in corso.
A Salerno il Csv provinciale ha attivato un nuovo servizio dedicato all’organizzazione dei campi di volontariato 2020. Il 25 maggio, al primo incontro on line sulla realizzazione delle iniziative alla luce dell’attuale situazione, hanno partecipato 40 associazioni. Ad oggi sono previsti 30 progetti, con 50 comuni coinvolti. Le attività si svolgeranno tra luglio e agosto e ognuna sarà raccontata da una giovane redazione giornalistica formata dagli stessi partecipanti ai campi.
Ma la collaborazione del Centro di servizio con il volontariato e gli enti locali in questo ambito era già iniziata da 4 anni, con un’azione che inizialmente si chiamava “Volontariato e adolescenti” e coinvolgeva i ragazzi tra i 10 e i 15 anni; nel 2019 il progetto è stato ribattezzato “Campi di volontariato” e allargato anche ai giovani tra i 16 e i 18 anni: prevedeva percorsi educativi residenziali o semi-residenziali finalizzati anche a far conoscere il volontariato.
Nell’emergenza Covid-19 il tutto è stato riorganizzato in una serie di attività da svolgersi nell’arco di singole giornate o in più giorni, non necessariamente consecutivi. Il tentativo è mantenere la struttura e gli obiettivi di conoscenza del territorio che hanno caratterizzato i campi negli anni scorsi. Alcune realtà associative, soprattutto quelle che si occupano di ambiente, vedono in questa proposta un importante punto di “ripartenza educativa e di riorganizzazione collettiva”, come ad esempio le attività sulla rigenerazione urbana, sulla biodiversità o il monitoraggio dei rifiuti, che possono essere facilmente realizzate mantenendo il distanziamento fisico. Un altro asse di intervento sarà quello di ri-abitare i luoghi: molte iniziative si svolgeranno nelle strade, nelle piazze o in luoghi caratteristici dei comuni del salernitano. Dare un impegno ai ragazzi più grandi rappresenterà poi un’altra sfida, quella di mettersi al servizio della propria comunità. Il Csv si occuperà inoltre della formazione, on line, dei volontari ma anche dei ragazzi, per iniziative specifiche che andranno a svolgere durante il campo e sulle misure di sicurezza da adottare.
Anche a Parma è tutto pronto per ripartire. Il Csv Emilia lo farà il 22 giugno con i City Camp per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, che saranno suddivisi per età e in piccoli gruppi. I campi andranno avanti fino al 4 settembre e avranno come sfondo comune il tema della sostenibilità, declinato nell'Agenda 2030.
I giovani scopriranno l’arte nei luoghi più incantevoli della città, giocheranno nel verde, incontreranno le associazioni che faranno aprire i loro occhi su mondi nuovi. Ogni campo avrà la durata di una settimana e si svolgerà al mattino, dal lunedì al venerdì. Previste attività laboratoriali pensate e condotte da volontari di una trentina di enti di terzo settore impegnati negli ambiti dell’arte, della cultura, della sostenibilità e della solidarietà. A gestire i diversi campi, saranno associazioni e cooperative sociali che si occupano di educazione.
In Piemonte il Csv di Biella-Vercelli ha organizzato per il 22 giugno un incontro di formazione sul contenimento del contagio da Covid-19 per i volontari che presteranno servizio nei centri estivi. Lo scorso 8 giugno lo stesso Csv aveva promosso il convegno on line “Una nuova comunità educante”, con lo scopo di sostenere il tessuto sociale dei territori delle due province nei prossimi mesi, stimolando la riflessione intorno al ruolo del terzo settore sia per la preparazione delle attività estive sia per l’avvio del prossimo anno scolastico. Al convegno ha partecipato anche il sociologo e ricercatore sociale Stefano Laffi che ha sottolineato la centralità dei ragazzi: “Su di loro non devono cadere i progetti dall'alto. Bisogna ‘ingaggiare’ i giovani, coinvolgerli attivamente. E non dobbiamo aver paura di sperimentare, in certi ambiti è anche un bene”. Al convegno seguiranno, sempre a giugno, tre incontri aperti a tutti.
Molte le attività in Lombardia, regione più colpita dall’emergenza sanitaria. Il Csv di Milano a maggio ha organizzato una diretta Facebook insieme alle associazioni culturali Loto e YAP - Youth Action for Peace, sulle opportunità di vacanze alternative. Il Centro sta inoltre collaborando con la città metropolitana e con i 13 comuni del Magentino per il reclutamento di 50 volontari da impiegare nei campi estivi che stanno per essere avviati sul territorio. Gli enti organizzatori stanno allestendo gli spazi e organizzando le attività, che si svolgeranno dal 15 giugno al 31 luglio. Nello specifico, i volontari affiancheranno gli educatori, occupandosi anche di realizzare dei laboratori e di dare supporto nel controllo degli accessi e la sanificazione degli ambienti.
Il Csv Lombardia sud a maggio ha lanciato un tavolo virtuale di co-progettazione di campi estivi insieme ad altri soggetti pubblici e privati di un territorio tra le province di Cremona e Mantova che conta 90mila abitanti in 30 piccoli comuni e con una densità abitativa bassissima. Il Csv è impegnato soprattutto sul fronte normativo, con consulenze a tappeto alle associazioni interessate, e su quello della sperimentazione in vista della ripresa dell’attività scolastica a settembre.
È lo stesso Csv a segnalare, inoltre, come in questo inedito contesto sia stato possibile entrare in contatto con associazioni mai incontrate finora, così come con tantissimi giovani che per la prima volta si affacciano al mondo del volontariato e che vanno accolti e valorizzati.
Il Csv di Monza Lecco Sondrio sta lavorando ad un tavolo insieme a enti locali, sindacati, Forum terzo settore per mettere a sistema le informazioni e le direttive regionali, ma anche le azioni e le idee. Il tavolo Welfare, nato nel 2016, ha registrato un’accelerazione proprio con l’emergenza Covid-19. Fin qui si è occupato di progettazione degli interventi estivi, del budget e della formazione sulla sicurezza degli operatori.
Lo stesso lavoro è stato portato avanti anche nel tavolo istituzionale di Lecco, mentre a Sondrio il Csv fa parte di una cabina di regia per i campi estivi che sta definendo i prossimi passi da compiere su formazione, informazione e ricerca dei volontari. Infine, per dare un segnale di coraggio, la sede di Monza del centro di servizio, presso la Casa del volontariato, ospiterà 3 campi estivi con 45 bambini delle scuole elementari, dal 15 giugno a settembre.
Ci sono infine diversi progetti già in corso, come New generation community che vede capofila il Csv dell’Umbria e che coinvolge oltre 14 mila minori tra i 5 ed i 14 anni. Il progetto, finanziato da Con i bambini con il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, interessa i territori di Terni, Amelia, Narni, Orvieto, Montecastrilli, Attigliano e Guardea e punta a rafforzare il ruolo centrale della scuola in un nuovo modello di “rete di comunità educanti”, ma anche a sperimentare soluzioni innovative per l’apprendimento. L'intento è poi di contrastare disagio e discriminazioni tra gli studenti e potenziare il sistema di supporto a minori svantaggiati. Alcune attività del progetto sono andate avanti anche durante il periodo di emergenza Coronavirus grazie al web, come quelle di gioco e studio o gli sportelli di ascolto psicologico. Ora invece ci si sta concentrando sull’organizzazione di 7 centri estivi (uno dei quali sarà gestito proprio dal Csv) che avranno inizio a fine giugno a Terni, Narni, Amelia e Orvieto. Il filo conduttore sarà l’apprendimento delle discipline “Stem”, vale a dire scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, coinvolgendo i ragazzi in attività all’aperto di osservazione diretta della natura ed esperienze pratiche che gli permettano di avvicinarsi alla ricerca scientifica. Saranno affrontati temi come la luce e i colori, il vento, i pendoli di galileo, il movimento del sole e delle ombre, il suono e i sistemi di efficientamento energetico. Alcune scuole hanno messo a disposizione i loro spazi esterni. Uno dei campi sarà gestito dall’azienda locale Etic Italia, presso il Per - Parco dell’energia rinnovabile.