Adriano, dal Brasile ai Castelli: in difesa degli animali abbandonati
Volontari inattesi/6. Ha scelto di dedicarsi ad essi “perché non possono usare la parola per chiedere aiuto, ma hanno lo stesso diritto di vivere serenamente”. Nel suo terreno ospita e cura 22 cani e sta per costituire un’associazione insieme ad altri italiani
“Quando ero in Brasile vivevo con mia nonna, mentre mia madre era in Italia; lei si occupava di persone bisognose, bambini orfani e lebbrosi. Io invece ho scelto gli animali, forse perché sono ancor meno autonomi di noi; se stanno male non possono chiamare i soccorsi, non possono curarsi da soli o chiedere aiuto”.
Adriano Gasperini Gomez ha 46 anni ed è arrivato in Italia nel 1987. Oggi lavora a tempo pieno come tecnico amministrativo presso il Cnr dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata. Nel suo tempo libero, come racconta lui stesso, ha deciso di dedicarsi agli animali. Nel suo terreno ai Castelli Romani, alle porte della capitale, ne ospita ben 22, a cui riserva quotidianamente cibo, cure e affetto.
Quella di Adriano è un’altra delle storie di persone di origine straniera che in Italia hanno scelto di impegnarsi nel volontariato, e che CSVnet ha raccolto nella ricerca “Volontari inattesi”. “In Brasile spesso aiutavo mia nonna a distribuire il cibo agli orfani e ai malati; invece l’amore per gli animali, per i cani in particolare, è nato sei anni fa, - racconta, - quando ho incontrato la mia prima cagnetta, Perla, abbandonata vicino al mio posto di lavoro. Prima ho cercato di capire se fosse di qualcuno, diffondendo una sua foto. Fin da subito lei mi ha seguito, così l’ho portata dal veterinario e ho scoperto che non aveva il microchip. Da lì in poi è rimasta sempre con me”.
Adriano Gasperini Gomez
Nonostante i “vecchi amici” sembrano non comprendere né apprezzare la sua passione per gli animali a quattro zampe, Adriano sta per costituire un’associazione proprio a loro dedicata, insieme a quelli che lui stesso definisce “i nuovi amici”, alcuni conosciuti sui social network anche nel tentativo di trovare una casa per gli animali di cui si è preso cura in passato. “Siamo un gruppo di amici, - dice, - e ognuno si è sempre occupato per conto proprio di dare una mano agli animali. La maggior parte di noi vive ai Castelli Romani, ma alcuni stanno in altre città, conosciuti virtualmente tramite Facebook, grazie alla nostra passione comune per gli animali da affezione”.
Quella che sta prendendo forma sarà un’associazione dedita alla cura di animali abbandonati o randagi e alla ricerca per questi di una sistemazione stabile e sicura; ma negli obiettivi di Adriano e degli altri volontari c’è anche quello di fare formazione e in particolare di organizzare corsi per educatori cinofili.
“Mi piace la consapevolezza di poter regalare dignità a creature che non possono usare la parola per chiedere aiuto, ma che in fondo hanno lo stesso diritto di vivere serenamente”. Quello che invece lui sottolinea, ma in negativo, è la scarsa cultura che c’è sulla tutela, anche legale, degli animali. “Un altro problema poi è che per mantenerli ci sono dei costi ancora molto esosi”, cosa che di certo non invoglia le persone a prendersene cura.
Lui invece di voglia e volontà ne ha da vendere: “Ho scoperto che il tempo si moltiplica se fai qualcosa che ti appassiona, - conclude. - E anche se lavori tutto il giorno scopri che c’è sempre un po’ di tempo da dare a qualcun altro. Amo la natura e voglio difenderla. Quella del Brasile mi è rimasta dentro, ma quel mondo lo vorrei ritrovare qui in Italia, perciò se non lo trovo faccio di tutto per crearlo da me”.
Ascolta anche la sua intervista al programma Il mondo alla radio, di Radio Vaticana
(Intervista integrale realizzata da Alessia Morici - Csv Lazio. Redazione di Alessia Ciccotti)
La ricerca Volontari inattesi - L’impegno sociale delle persone di origine immigrata, a cura di Maurizio Ambrosini e Deborah Erminio (Edizioni Erickson, pagg. 352), viene presentata on line il 22 giugno 2020. Leggi tutti gli aggiornamenti nel focus di CSVnet.