La sfida di chi resta: verso il festival del volontariato del Salento
Quest’anno il tema della manifestazione, organizzata dal Csv Brindisi-Lecce (2-5 dicembre), è la “restanza”, la volontà di rimanere nella propria terra di origine nonostante le difficoltà. Il 3 ottobre c'è stato il primo dei quattro “camminamenti” del pre-festival
È la “restanza”, la volontà di rimanere nella propria terra di origine a dispetto delle difficoltà, il concetto chiave alla base dell’edizione 2020 del Festival del volontariato promosso dal Csv di Brindisi Lecce, in programma dal 2 al 5 dicembre. Il titolo scelto quest’anno è, appunto, “La sfida di chi resta”: quella dei tanti giovani che tornano per realizzare un sogno, e dei volontari che da anni operano sul territorio per aiutare il prossimo, restituendo così forma e vitalità alle comunità cui appartengono.
Di “restanza” si parla molto spesso, soprattutto al sud, in relazione allo spopolamento dei piccoli paesi, ai disagi che vive chi abita questi luoghi; per questo scegliere di rimanere e non emigrare, è sempre più una “sfida”, un atto di coraggio e amore verso le proprie origini.
La macchina del festival del Csv, in realtà, è già partita con il progetto “Strade volontarie”. Nell’ambito di questa iniziativa, infatti, Giulia e Danilo nel giugno scorso avevano deciso di compiere un viaggio di 10 giorni a piedi lungo il Salento, raccontando la vita dei volontari e delle persone comuni che ricominciava dopo il lockdown.
La strada verso la manifestazione di dicembre ora entra nel vivo con 4 ‘camminamenti’, dei percorsi durante i quali si cerca di far conoscere i vari modi di fare volontariato. L’obiettivo è infatti di portare le persone non coinvolte nell'associazionismo a contatto diretto con il volontariato locale. La rassegna è organizzata, per il progetto Strade Volontarie, nell'ambito del Festival del Csv, da La Scatola di Latta in collaborazione con Fucina Salentina e A scuola per restare.
Il primo è “Resistenze culturali verso sud est”, in programma il 3 ottobre. Sarà un viaggio in littorina (una vecchia automotrice ferroviaria, simile ad un autobus su rotaie), dalla stazione di Maglie alla stazione di Gagliano/Leuca. Lungo il tragitto i partecipanti ascolteranno la performance della scrittrice e autrice salentina Cristina Carlà, che dopo aver vissuto e lavorato diversi anni in Francia ha deciso di tornare nella sua terra. A Gagliano i viaggiatori visiteranno anche La station, quartier generale dell’associazione di promozione culturale Ramdom, che ha riqualificato l’edificio della stazione ferroviaria (l’ultima a sud est d’Italia) trasformandolo in uno spazio espositivo e di residenza, punto di snodo per la mobilità, luogo d’incontro, lavoro e ospitalità.
Il secondo appuntamento, il 17 ottobre, dal titolo “Camminando tra le Cronache della restanza” di Savino Monterisi”, sarà un cammino in uno dei pochi boschi salentini rimasti, animato da conversazioni, riflessioni e reading sul tema del restare. L’8 novembre si svolgerà invece “167 modi per restare”, una passeggiata culturale nella ex 167B di Lecce, oggi quartiere San Giovanni Battista, nato con il disboscamento di una vasta distesa di macchia mediterranea tramite il piano di edilizia popolare nazionale della legge 18 aprile 1962 n. 167, che sta conoscendo negli ultimi anni interventi di rigenerazione urbana e sociale grazie al Comune e alle varie associazioni presenti.
L’ultimo camminamento sarà quello del 21 novembre, “Passeggiare nella storia rurale”, un’escursione da Casetta Lazzaro alla scoperta della Masseria Mosca e della via del carro.
Il programma del festival è in fase di definizione, ma tra gli appuntamenti già confermati ci sono la presentazione dell'indagine promossa dal Csv "Presenza, resistenze e restanza nel Salento: nuove forme di volontariato e partecipazione attiva" e la premiazione dei vincitori del concorso "Giovani e volontariato", per la realizzazione di storie e video racconti sulle varie forme dei volontariati locali.