"Da tappabuchi a protagonista": le sfide del volontariato dopo l'emergenza
Nell'ultima puntata di Senso civico, il format di Buone notizie dedicato ai temi della cittadinanza attiva, il presidente di CSVnet interviene sul ruolo fondamentale svolto da associazioni e volontari durrante la pandemia, anche grazie al contributo dei Centri di servizio. Con la testimonianza dell'attore Lorenzo Baglioni e due esperienze da Palermo e Castel Volturno
L'inserto del Corriere della sera, Buone notizie ha pubblicato on line la nona puntata di Senso civico, la serie di video pillole partita a marzo dedicata ai temi del sociale e della cittadinanza attiva. La responsabile del settimanale Elisabetta Soglio ha intervistato il presidente di CSVnet Stefano Tabò sull'impegno che il mondo del volontariato ha mantenuto durante la crisi sanitaria dello scorso anno. Nella pillola anche i numeri che raccontano l'opera dei Centri di servizio per il volontariato in Italia e le esperienze di Sos quartiere Ballarò di Palermo e Associazione Arca di Castel Volturno raccontate con i contributi video realizzati dai Csv di Palermo e Caserta.
Fonte: Corriere della sera - Buone notizie
Per superare l’ostacolo della diffidenza verso l’Altro, c’è solo una strada: la conoscenza. Ma per realizzare poi una comunità, bisogna costruire un sistema di valori condivisi. E questo si sintetizza in una parola: volontariato. Che richiede, certo, tempo ed energie. E di maggiori attenzioni da parte delle istituzioni. «Ma il risultato finale è un arricchimento». Non nel senso materiale, bensì in una logica di esperienza personale e umana straordinaria. Lo spiega scherzando (ma non troppo) l’attore Lorenzo Baglioni: «Mettersi a disposizione degli altri è come fare un viaggio che dà soddisfazione»e appunto «ci arricchisce. Sempre». Perché «non c’è nulla di più bello che usare tempo ed energie per chi ha bisogno». E oggi in molti hanno capito e sono impegnati in questa direzione.
Ecco quindi «L’esercito del volontariato», il titolo della nuova puntata di «Senso civico», la pillola dedicata alla cittadinanza attiva, che si potrà vedere da mercoledì 9 giugno, alle 11, su Corriere.it. Lorenzo Baglioni è il vip di «ci metto la faccia». E porta la sua esperienza da volontario. «L’ho provato sulla mia pelle, operando al fianco di molte associazioni straordinarie». E ribadisce il suo concetto di impegno-viaggio «che insegna molte cose sulla vita».
Una ricchezza dello spirito, che nemmeno il Covid-19 ha frenato. Anzi: «I volontari hanno dimostrato di esserci con motivazioni e disponibilità profonde», dice Stefano Tabò, presidente di CSVnet, l’Associazione centri di servizio per il volontariato. Il protagonista di «Dentro la call», oggi però chiede più attenzione da parte delle istituzioni: «Il volontariato non può più essere considerato una ruota di scorta, un tappabuchi, una risorsa residuale o mano d’opera a basso costo». E ricordando le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che aveva definito il volontariato «come spina dorsale del Paese», aggiunge: «Questa consapevolezza deve tradursi in politiche concrete e prassi amministrative conseguenti, cosa che non avviene sempre e ovunque». E la pandemia? «Questa emergenza sanitaria ed economica ci ha trovati inizialmente deboli, impreparati e vulnerabili», ammette Tabò. Ma ha dato al tempo stesso «motivazioni che si sono tradotte in atti concreti»
Protagonista di «Dentro la call», oggi però chiede più attenzione da parte delle istituzioni. E ricorda le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: il volontariato «come spina dorsale del Paese, soprattutto in questi mesi di pandemia». Un’emergenza sanitaria ed economica che ci ha «trovati deboli, impreparati e vulnerabili». Ma ha dato al tempo stesso «motivazioni che si sono tradotte in atti concreti». Ecco perché è necessario che il volontariato «non sia considerato una stampella o un tappabuchi a basso costo» ma una parte costitutiva delle politiche di assistenza e di gestione del nostro Paese.
E come esempi, in «Penso civico», ci sono le esperienze di Sos quartiere Ballarò di Palermo - che il Csv di Palermo aveva raccontato all'interno di una miniserie di video dedicata l'impegno delle associazioni locali nell'emergenza sanitaria - e Associazione Arca di Castel Volturno - che era già stata protagonista di "Storie di Volontari" la campagna promossa del Csv di Caserta per raccontare il terzo settore provinciale. Storie che dimostrano come il bello del volontariato sia proprio il fatto di mettersi a disposizione della propria comunità e del proprio territorio per modificare in meglio le cose. In che modo? «Dando supporto alle famiglie che hanno fatto richiesta di aiuti di prima necessità come i generi alimentari», rispondono Fabrizio Bancato del Comitato di quartiere Sos Ballarò e Cristina Alga di Mediterranea Saving Humans. Oppure «riappropriandosi della propria realtà», evidenzia Candida, vicepresidente dell’Associazione Arca di Castel Volturno. Magari «rivolgendosi ai bambini per aiutarli nel recupero scolastico: giovani che hanno difficoltà o non hanno possibilità». La riconoscenza delle famiglie o i sorrisi dei ragazzi: così si crea un sistema di valori condiviso il cui obiettivo è «dare senza pretendere nulla in cambio».
Potete rivedere tutte le puntate di «Senso civico» su https://www.corriere.it/buone-notizie/