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Bagheria, la villa della mafia diventa un centro giovanile grazie al volontariato

Inaugurata i primi di giugno, la struttura in provincia di Palermo accoglierà bambini e ragazzi per laboratori, corsi di recupero, svago e scambi internazionali. La riqualificazione è avvenuta dopo un percorso di 4 anni di co-progettazione che ha coinvolto associazioni, comune e Csv provinciale 

di Di Michela Uzzo e Nunzio Bruno

Villa Castello diventa un bene comune. Non inganni il nome. Nulla di medievale o fortificato. Si tratta, più semplicemente, di una villa moderna che si trova a Bagheria (PA).

È stata confiscata alla mafia e, come buona parte degli immobili di questo genere, il suo destino poteva essere l’abbandono. Ma, nel 2017, sia la sensibilità dell’amministrazione comunale di allora, sia la mobilitazione del volontariato locale hanno favorito l’avvio di un percorso di co-progettazione.

Così, comune di Bagheria e una rete di associazioni, grazie all’opera di facilitazione del Csv di Palermo, hanno partecipato ad un avviso della Regione Sicilia. Un bando che metteva a disposizione fondi per il recupero e il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle mafie. Obiettivo del progetto: trasformare Villa Castello in un centro sociale polivalente gestito grazie a un patto di collaborazione con gli enti di terzo settore e i loro volontari. La progettualità è stata ammessa a finanziamento.

Nel 2019 si sono avviati i lavori di ristrutturazione e nello stesso tempo amministrazione comunale e associazioni hanno messo mano al patto di collaborazione che definisce e disciplina le modalità di realizzazione delle attività previste dal progetto.

A fondamento del patto tre parole. Accogliente: Villa Castello è una risorsa condivisa alla quale tutti hanno il diritto di accedere. Partecipata: Villa Castello è un organismo che coinvolge e stimola la partecipazione di tutta la comunità. Innovativa: Villa Castello è centro di percorsi di innovazione sociale dove sperimentare forme di sviluppo sostenibile.

Nel luglio del 2020, con la mediazione del centro di servizio, si attiva il tavolo di co-progettazione fra comune e organizzazioni del terzo settore, per esaminare e discutere quali attività includere nel progetto di utilizzo del bene. Con l’occasione viene ribadito il metodo partecipativo e inclusivo per la gestione dello spazio. Gli enti che si rendono disponibili a condurre attività sono ben 26 (molti di più della dozzina che aveva avviato il percorso).

Intanto, si concludono i lavori di ristrutturazione e la villa viene consegnata. Così il 3 giugno 2021, con una semplice cerimonia, le organizzazioni coinvolte sottoscrivono il patto di co-gestione con il comune e Villa Castello diventa “Centro giovanile polivalente Don Lorenzo Milani”.

Adesso si stanno definendo le modalità di gestione partecipata del Centro. Infatti, il 17 giugno 2021 viene costituito un gruppo “misto”, vale a dire composto da rappresentanti del comune e degli enti firmatari del patto (volontariato, cooperazione, impresa). Il gruppo ha lo scopo di facilitare la gestione condivisa del bene e di riferire all’assemblea generale di tutti gli enti.

Il “castello”, alla fine, si trasformerà in un luogo magico per i bambini, i ragazzi e i giovani di Bagheria e dintorni. Colori, giochi, musica, laboratori educativi e di recupero scolastico, scacchi, giardinaggio, lettura, teatro e scambi internazionali (c’è anche una piccola foresteria per gli ospiti). Tutto per tutti, con piena accessibilità agli spazi e alle stanze della villa dei giovani intitolata a Don Milani.

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