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CSVnet Centri di servizio per il volontariato

Ucraina, la collaborazione fra Pa e Csv che dà una marcia in più all’accoglienza

In molte regioni i Centri di servizio per il volontariato sono in contatto con istituzioni ed enti locali per coordinare gli aiuti rivolti alla popolazione in fuga dalla guerra, mettendo in rete le disponibilità di associazioni volontari e cittadini. Le esperienze in Valle d'Aosta, Veneto, Lombardia Piemonte ed Emilia Romagna 

di Alessia Ciccotti

Si intensifica l’azione dei Centri di servizio sui territori per dare risposte concrete ed efficaci alle conseguenze della guerra in Ucraina. In particolare, in molte regioni i Csv stanno instaurando sinergie e rinforzando le reti di collaborazioni già esistenti con le associazioni ma anche con le istituzioni e gli enti pubblici, al fine di coordinare le iniziative di solidarietà sorte in queste settimane, gli aiuti e le disponibilità di singoli cittadini e volontari. Ecco un aggiornamento su come sta evolvendo la risposta del volontariato e dei Csv sui territori. 

A Vicenza, la collaborazione tra Csv provinciale, enti locali, Otb Foundation, Ponte Mict Odv e oltre 30 associazioni, ha già permesso di fare 5 viaggi fino al confine con l’Ucraina per portare 250 profughi nella città veneta. La prima urgenza è quella di individuare sistemazioni idonee per queste persone e il tavolo operativo costituito da queste realtà è impegnato in primo luogo su questo fronte; inoltre, è stato allestito un magazzino per la raccolta di vestiario e giocattoli a Marostica (via dell’Industria 7), che resterà aperto fino a venerdì 18 marzo, dalle ore 11 alle ore 18.  

I rifugiati giunti a Vicenza saranno seguiti non solo per le necessità primarie di vitto e alloggio ma anche con mediatori culturali, psicologi e per le esigenze che emergeranno durante il periodo di permanenza qui. 

In Lombardia si intensifica l’operato di “Lecco ospita l’Ucraina” la campagna di accoglienza che vede protagonisti il Csv di Monza Lecco Sondrio insieme al Distretto di Lecco, gli ambiti distrettuali di Bellano, Lecco e Merate, la Fondazione comunitaria del Lecchese e Confcooperative dell’Adda, in raccordo con la Prefettura. L’obiettivo è dare organicità alle azioni di solidarietà sul territorio, prima fra tutte la ricerca di alloggi per i profughi. Sono 140 quelli già arrivati nella zona di Lecco, ma prosegue la raccolta di disponibilità da parte dei singoli cittadini e dei titolari di strutture ricettive ad ospitare quanti arriveranno in casa propria o in abitazioni e immobili liberi. 

Il tavolo di coordinamento voluto dal governatore della Valle d’Aosta Erik Lavevaz e a cui siede anche il Csv regionale, ha condiviso alcune procedure di tipo sanitario, in collaborazione con la Croce rossa italiana, da attivare all’arrivo dei profughi. I servizi sociali, in collaborazione con le associazioni e realtà del terzo settore si occuperanno delle esigenze abitative. È previsto anche l’impiego di mediatori linguistici. La Protezione civile regionale ha poi attivato il numero verde 800 99 55 54, per chi richiede assistenza e per chi vuole mettere a disposizione gratuitamente appartamenti o stanze vuote per l’accoglienza. Sono già 300 le persone giunte dall'Ucraina e accolti in famiglie o nelle strutture messe a disposizione tramite la protezione civile. La raccolta fondi congiunta per finanziare in primo luogo le iniziative di accoglienza dei profughi sul territorio valdostano, ha raccolto finora 55mila euro di donazioni

A Vercelli, 32 enti e associazioni hanno costituito nei giorni scorsi un coordinamento per rendere più efficiente il supporto ai profughi ucraini. Si sono già svolti tre incontri presso la Caritas Diocesana per affrontare le questioni più urgenti legate all’accoglienza, alla raccolta di cibo e vestiario e ai percorsi amministrativi da applicare. La rete, di cui fanno parte anche il Csv di Biella Vercelli, i servizi sociali comunali e l’Asl di Vercelli, ha messo a punto un database per raccogliere le disponibilità abitative, concordare una procedura condivisa per il vestiario e l’alimentazione e avviare un centro informazioni in ucraino e italiano. Il coordinamento ha anche richiesto un incontro con il Prefetto per vagliare le modalità di collaborazione. 

Ad Argenta, in provincia di Ferrara, la giunta comunale ha approvato un protocollo per l’accoglienza dei richiedenti asilo ucraini, che vede coinvolti il Comune, Asp Eppi Manica Salvatori, la cooperativa sociale Cidas (che gestisce i servizi di accoglienza territoriali) e il Csv Terre estensi che è responsabile dell’emporio Solidargenta. Anche in questo caso, gli enti hanno unito le forze e le rispettive competenze per censire e monitorare gli ingressi sul territorio ma soprattutto valutare le esigenze dei singoli. La rete, infatti, sta lavorando per offrire servizi di ascolto, orientamento e informazione, distribuire beni di prima necessità e verificare la disponibilità di alloggi. 

In tutte le regioni prosegue inoltre il monitoraggio delle attività messe in campo dalle associazioni per restituire informazioni chiare sulle reali urgenze e necessità. Nell’articolo di CSVnet in costante aggiornamento la rassegna completa delle attività in corso. 

 

© Foto di Samuel F. Johanns da Pixabay

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