Accoglienza diffusa, nuova forma di collaborazione tra Csv, terzo settore e istituzioni
Con questo avviso, anche i centri di servizio potranno presentare progetti di accoglienza rivolti ai profughi ucraini. La loro funzione sarà di connessione e sviluppo di reti per la presa in carico integrata dei beneficiari, come spiegato da Chiara Tommasini in un webinar che ha visto la partecipazione anche di Titti Postiglione della protezione civile
Sviluppare un sistema di accoglienza diffusa innovativo e di qualità, che preveda una presa in carico integrata dei beneficiari e assegni un ruolo da protagonista al terzo settore grazie anche al coordinamento dei centri di servizio per il volontariato.
È questa la logica alla base dell’avviso pubblicato ieri dal Dipartimento nazionale della protezione civile, volto all’acquisizione di manifestazioni di interesse per lo svolgimento di attività di accoglienza diffusa nel territorio nazionale dedicata alle persone provenienti dall’Ucraina in fuga dalla guerra.
I dettagli del dispositivo, la cui scadenza è prevista il prossimo 22 aprile, sono stati illustrati ieri in un webinar tecnico organizzato da CSVnet, durante il quale oltre 90 operatori dei Centri di servizio per il volontariato hanno avuto modo confrontarsi direttamente con il vicecapo dipartimento della protezione civile Titti Postiglione.
“L’avviso è il frutto di un intenso lavoro che abbiamo portato avanti insieme con il Consiglio Nazionale del terzo settore, il Tavolo Asilo e Immigrazione, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il Dipartimento di Protezione Civile” ha detto la presidente di CSVnet Chiara Tommasini introducendo il webinar.
E’ la prima volta che i centri di servizio sono direttamente coinvolti come soggetti connettori di reti di attività destinate all’accoglienza in situazioni di emergenza; in particolare, rispetto ai flussi di cittadini ucraini arrivati in Italia, sono già attivi sui territori grazie alla loro presenza nei tavoli di coordinamento degli interventi con le regioni e le prefetture.
“Si tratta di un risultato importante – ha spiegato Tommasini - frutto dell’esperienza maturata in questi anni, in particolare durante la pandemia, che ha visto coinvolti i Csv in tutte le regioni per mettere in rete e coordinare le tante iniziative di solidarietà avviate insieme alle associazioni, istituzioni e singoli cittadini che hanno offerto il proprio aiuto”.
Il ruolo dei Csv sarà strategico per favorire la connessione fra le organizzazioni per la presentazione di progetti di rete, come ribadito anche dal vicecapo dipartimento Postiglione “I centri di servizio per il volontariato sono una realtà preziosa sul territorio e questa presenza sarà fondamentale per accogliere le istanze di chi vorrà partecipare all’avviso e mettere in contatto realtà e soggetti che altrimenti avrebbero difficoltà ad incontrarsi e che trovano nei centri un punto di riferimento”.
Tra gli elementi di innovazione della manifestazione d’interesse c’è lo sviluppo d’interventi di accoglienza strutturati che prevedano diverse attività, come l’orientamento per l’accesso ai servizi, mediazione linguistica, assistenza psicologica, accompagnamento all’inserimento scolastico e tutto ciò di cui possano aver bisogno le singole persone ospitate.
“In base a questo nuovo approccio di stretta collaborazione fra terzo settore e istituzioni il sistema dei Csv è già a lavoro per fornire tutto il supporto possibile alle associazioni per realizzare un’accoglienza diffusa che sia davvero integrata in base al know e all’esperienza che gli enti di terzo settore possono mettere in campo” ha concluso Chiara Tommasini.
Tutti i dettagli sull'avviso e le indicazioni utili sono disponibili qui
© Foto in copertina di Giuseppe Vitale, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"