Quello che non sappiamo del razzismo e dell’afrofobia intorno a noi
Grande partecipazione a Trento per “Cinquantacinque sfumature di nero”, uno degli eventi realizzati nell’ambito del progetto Champs per la lotta alle discriminazioni contro le persone di origine africana. L’iniziativa è stata promossa dal Csv Trentino e dall’associazione Il gioco degli specchi
Nel mese di maggio il progetto Champs ha fatto tappa a Trento dove si è svolto l’evento “Cinquantacinque sfumature di nero. Azioni concrete contro il razzismo e l’afrofobia a Trento”, realizzato dal Csv Trentino e dall’associazione “Il Gioco degli Specchi”, per sensibilizzare la cittadinanza trentina sul tema dell’afrofobia, e per promuovere il volontariato attivo in questo ambito.
Secondo il rapporto “Being black in the EU” dell’Unione Europea, quasi il 40% delle persone nere e afrodiscendenti che vivono in Italia e in Europa subiscono alti livelli di esclusione socio-economica e sono state vittime di stereotipi negativi, atti di violenza e incitamento all’odio. Un fenomeno che non risparmia Trento e il Trentino.
Anche per questo, si sono voluti accendere i riflettori sul tema con l’evento che si è svolto all’Unibar Sambapolis di Trento, gestito dalla Cooperativa Samuele.
L’iniziativa nasca dalla partecipazione del Csv e di alcune volontarie del Gioco degli Specchi al progetto europeo Champs – Champions of Human rights And Multipliers countering afrophobia and afrophobic Speech, finanziato dal programma "Rights, Equality and Citizenship" dell'Unione Europea e portato avanti da Amref (ente capofila), CSVnet, Csv Marche, Associazione Carta di Roma, Arising Africa, Razzismo brutta storia, Divercity Aps, Associazione Le Réseau, Osservatorio di Pavia.
Dare un nome ad una forma particolare di razzismo, quello anti-nero, ha rappresentato per gli 80 partecipanti una novità importante davanti ad un fenomeno così specifico e con proporzioni così grandi. L’evento a Trento ha costituito il momento finale di questo percorso formativo e ha consentito di estendere ai partecipanti alcune delle informazioni apprese durante il corso. A questo puntava il dialogo con Loretta Igomite Maffezzoni Awoh, ragazza di origine nigeriana, nata e cresciuta in Italia, attivista impegnata nella lotta all’afrofobia e una dei 25 A.F.A.R. (Afrodescendants Fighithing Against Racism) del progetto. Il dialogo con Loretta ha permesso di affrontare diversi temi legati all’afrofobia, dalle discriminazioni subite dalle persone nere, che spesso si manifestano in forma di micro-aggressioni, alla questione della fuga dei cervelli neri.
I vari strumenti messi a disposizione da Champs (il podcast “GET UNDER MY SKIN” e il canale youtube “STOP AFROFOBIA”) hanno mostrato come spesso gli episodi di discriminazione si manifestino in forme nascoste, con comportamenti a volte neppure posti in essere con lo specifico intento di discriminare, ma che di fatto comunicano al destinatario un messaggio ostile. Episodi che vengono raccontati sono ad esempio quello del vicino che quando ti incontra per strada cambia marciapiede, la signora che quando le passi accanto si tiene stretta la borsetta o i padroni di casa che non affittano alle persone nere.
Tutte queste continue manifestazioni di razzismo rappresentano uno dei fattori che spingono i giovani neri a lasciare l’Italia, in quanto diventa per loro difficile sopportare il peso delle discriminazioni. Senza poi dimenticare che essere nero vuol dire anche dover continuamente dimostrare di essere all’altezza e non avere la possibilità di sbagliare. Tutto ciò porta inevitabilmente a sfiancare una persona e a costringerla a scappare.
Successivamente, è stato organizzato uno speed date con alcune associazioni di volontariato che operano a Trento (Il Gioco degli Specchi, Centro Astalli, Mediterranea, Penny Wirton, Carpe Diem).
Attraverso questa metodologia partecipativa e informale i giovani hanno potuto interagire con diverse realtà scoprendo che a Trento vi sono varie opportunità e modalità per partecipare attivamente nella comunità e contribuire alla lotta all’afrofobia e alle discriminazioni.
A seguire, è stato offerto ai partecipanti un buffet con prodotti tipici africani, realizzati dalle cuoche di CusCus Trento e con prodotti del Forno sociale dell’associazione CarpeDiem e la serata è continuata sulle note della musica del gruppo “Felabeat”, che ci ha intrattenuto con musica funky, rock, afrobeat.