Volontariato alternativa al carcere: accordo tra Csv Venezia e Uiepe
Anche nella città metropolitana veneta le persone condannate potranno decidere di scontare la propria pena svolgendo attività con le realtà del terzo settore locale
Nei giorni scorsi anche a Venezia, come già avvenuto in altre zone d’Italia, il Csv della città metropolitana ha sottoscritto un protocollo d’intesa con L’Ufficio di esecuzione penale esterna (Uiepe) per il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino per offrire alle persone condannate per reati meno gravi un’opportunità alternativa alla detenzione.
L’accordo punta anche a rafforzare l’incrocio di domanda e offerta di servizi volontari che possono essere affidati ad esempio nella cura del verde pubblico o degli animali, nell'accompagnamento di persone anziane o con disabilità.
Un genere di impegni che meglio della reclusione tutelano la dignità della persona condannata, evitano il sovraffollamento degli istituti di pena e danno un’opportunità di reinserimento e inclusione sociale.
“Al Centro di Venezia fa riferimento una rete di circa 450 associazioni di tutta la provincia - spiega la direttrice Ketty Poles - e stimiamo che oltre il 20 per cento abbia i requisiti per accogliere questi nuovi volontari”.
Solo l’Ufficio di Venezia segue (oggi) 1546 casi, di cui 353 in messa alla prova, 167 condannati ai lavori di pubblica utilità e 384 in misura alternativa. “Si tratta perlopiù di persone destinate a restare in zona, perché la competenza si radica su base territoriale ed è interesse di questa collettività contribuire alla loro inclusione”, afferma il direttore dell’Uiepe di Venezia, Annamaria Raciti.
“Bisogna tener presente che ormai i condannati a misure e sanzioni in esecuzione penale esterna sono molto più numerosi di quelli in detenzione. Per questo, tramite l’aiuto del Csv, speriamo di coinvolgere in questo lavoro la Comunità e gli enti del terzo settore, che certamente hanno una sensibilità già pronta all’accoglienza”, prosegue Raciti.
Tra le attività previste dal protocollo: l’organizzazione di una serie di incontri nel territorio per informare sulle opportunità; la creazione di un database che contenga l’offerta di volontariato nel territorio dedicata a questa specifica categoria; la progettazione di ulteriori iniziative come l’avvio di un apposito sportello di matching tra domanda e offerta.
© foto in copertina di Gabriella Carnevali, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"