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Carcere: studenti e minori detenuti "faccia a faccia" per diventare cittadini migliori

A Treviso è ripartito il progetto "Voci di dentro, voci di fuori" che da 21 anni fa incontrare ragazzi delle scuole superiori e loro coetanei nel carcere minorile. Ora, oltre 40 giovani svolgeranno attività di volontariato doposcuola offerto ai ragazzi detenuti. Promosso da Csv Belluno Treviso, con l’Ufficio scolastico territoriale e altre realtà locali 

di Alessia Ciccotti

Si chiama “Voci di dentro, voci di fuori” ed è un percorso di educazione alla cittadinanza che da oltre 20 anni fa incontrare ragazzi e ragazze delle scuole superiori di Treviso con loro coetanei detenuti nel carcere minorile trevigiano.

Incontri faccia a faccia, che permettono ai giovani coinvolti di lavorare su aspetti importanti del vivere nel mondo con gli altri (quali il riconoscimento dell’alterità, una maggiore consapevolezza di sé e il rafforzamento della propria identità), e del vivere in un contesto sociale più ampio, contribuendo a promuovere il senso di cittadinanza attiva che si esplica anche attraverso l’educazione alla legalità.

Il progetto è portato avanti da 21 anni dal Csv Belluno Treviso, con la partnership dell’Ufficio scolastico territoriale ambito di Treviso e dell’IPM, con il supporto del C.P.I.A. di Treviso e delle associazioni NATs per… Odv, Amnesty International, La Prima Pietra, Fondazione PIME Onlus, Mani Tese, Fondazione Caritas Treviso.

Dopo alcuni anni di interruzione, a gennaio di quest’anno il progetto è ripreso e vede il coinvolgimento di 3 gruppi di studenti delle quarte classi di alcuni Istituti superiori della provincia: ITT Mazzotti, ISISS Besta e Liceo Duca degli Abruzzi. Gli alunni hanno incontrato in classe gli educatori che operano nell’istituto penitenziario per ricevere informazioni rispetto alla realtà di questa struttura, la quotidianità vissuta dai ragazzi, i percorsi, le situazioni e le scelte che possono portare un minore ad incontrare i servizi legati alla giustizia minorile; successivamente si sono confrontati con le volontarie dell’associazione La Prima Pietra sul tema del pregiudizio e della relazione.

In seguito agli incontri, 43 tra studenti e studentesse hanno dato la loro disponibilità per svolgere un servizio di volontariato nell'Istituto penale minorile, prendendo parte al doposcuola peer-to-peer, un sostegno scolastico offerto ai ragazzi ristretti per condividere la quotidianità dell’impegno sui banchi. Le attività proseguiranno fino alla fine dell’anno scolastico.

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