Giustizia riparativa: da Siracusa la testimonianza dell'associazione R.o.s.s
Dal 2017 il "Reparto Operativo Soccorso e Solidarietà" accoglie molte persone in percorsi alternativi al carcere. Il Csv Etneo ha raccolto le parole del presidente Bianchini: "grazie a questi progetti, possiamo trasformare gli errori in possibilità di crescita personale e collettiva”
Mentre è ancora in corso la campagna nazionale per chiedere l'istituzione di una Giornata nazionale per la giustizia riparativa, arriva dal Csv Etneo la testimonianza di Carmelo Bianchini, presidente di un'associazione che dal 2017 accoglie diverse persone in progetti di messa alla prova.
“Invito tutti i volontari a impegnarsi nei progetti di messa alla prova, è la maniera più concreta e tangibile di fare del bene a qualcuno attraverso il volontariato e di restituire alla società una persona, con gesti semplici e senza grosse difficoltà”.
Sono le parole del presidente dell’associazione di protezione civile R.O.S.S. (Reparto Operativo Soccorso e Solidarietà) Carmelo Bianchini, nata nel 1999 e attiva soprattutto nel territorio di Siracusa e provincia, con esperienza anche sul territorio regionale e nazionale nel volontariato di Protezione Civile.
L'assocazione svolge soprattutto attività di prevenzione e soccorso, volontariato in emergenza, trasporti e impegno in ambito sanitario.
Dal 2017, come racconta il Csv, ha avviato diversi progetti di messa alla prova e misure alternative al carcere con i Tribunali di Catania e, da ultimo in queste settimane, proprio a Siracusa.
“Siamo consapevoli dell'importanza che riveste il volontariato nella vita delle nostre comunità e dei valori che veicola. - dice Bianchini - Forti di questa convinzione abbiamo accolto in questi anni circa 10 giovani che abbiamo integrato al 100% nelle attività della nostra associazione. Abbiamo gestito progetti da 6 a 24 mesi e non abbiamo mai avuto alcuna difficoltà. Abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo donato e siamo sicuri che abbiamo lasciato un segno indelebile nelle vite di questi ragazzi”.
Il presidente Bianchini racconta poi al Csv la storia di D.R., un ragazzo arrivato in associazione all’età di 19 anni per scontare la pena relativa ad un piccolo reato: “Si è da subito inserito nel gruppo e ha seguito con impegno e interesse le nostre attività - racconta il presidente della R.O.S.S. - Oggi ha risolto i suoi problemi con la giustizia e lavora proprio nel terzo settore in ambito sanitario”.
Continua poi con il ricordo di C.T. (22 anni), uno dei primi ad essere accolti dalla R.O.S.S.: “Con i volontari ha sviluppato un rapporto personale intenso e sincero, tramite il servizio poi è emersa la voglia di riscatto. A distanza di qualche anno dalla fine del progetto ci ha invitato al suo matrimonio, oggi è papà di un bambino, si è specializzato e fa l’idraulico in un’azienda del Nord.”
La possibilità di frequentare un gruppo coeso e di respirare un’aria familiare ha aiutato e favorito il successo di questi progetti: “la messa alla prova contribuisce a sviluppare una cultura di solidarietà e inclusione sociale - conclude Carmelo Bianchini - grazie a questi progetti, possiamo trasformare qualche piccolo errore di gioventù in una possibilità di crescita personale e collettiva”.
La campagna di raccolta firme per l'istituzione di una giornata dedicata a questo tema è promossa da Libra ETS, Ordine degli Avvocati di Mantova, Camera Penale Lombardia Orientale “Giuseppe Frigo”, Camera Penale “Mario Truzzi” di Mantova Sezione della Camera Penale della Lombardia Orientale, Nexus Laboratori dialogici. Con il patrocinio di CSVnet, CSVnet Lombardia – in collaborazione con Csv Lombardia Sud.