Senza dimora, quando dignità e identità passano dalle relazioni
È ciò a cui punta l'attività dell'associazione Perlar - Per la relazione, fondata a Brescia nel 2016, e socia del Csv provinciale, da un gruppo di giovani che cerca di favorire il consolidamento delle reti relazionali delle persone senza-dimora attraverso attività ricreative e culturali
È al completo il tour "Brescia nascosta" in programma il prossimo 23 giugno che accompagnerà i partecipanti alla scoperta di alcuni angoli della città che di solito passano inosservati, insieme ad una guida turistica e ai racconti di alcune persone senza fissa dimora.
Questa è una delle molte iniziative organizzate dall'associazione Perlar, che significa "Per la relazione", fondata nel 2016 da un gruppo di giovani universitari e che si occupa di favorire il consolidamento delle reti relazionali delle persone senza-dimora attraverso attività ricreative e culturali.
"Il loro obiettivo - come spiega il Csv Brescia di cui l'associazione è socia - è quello di dare un nome e un volto a chi è invisibile, ridare dignità e identità a chi è ai margini, attraverso la relazione".
Il centro diurno Il Riparo è il cuore dell'attività dell'associazione. Aperto nei fine settimana (quando spesso altre strutture di accoglienza in città sono chiuse), offre un rifugio dove le persone senza dimora possono incontrare volti amici, partecipare a attività culturali e ricreative e ricevere supporto nel riconquistare un posto nella società.
Con il progetto Perlar di strada, ogni settimana, un gruppo di 8 volontari, coordinati da un operatore, si avventura nelle strade per incontrare chi vive ai margini, stabilire un legame di fiducia e guidare le persone verso servizi di accoglienza e supporto, rafforzando il tessuto sociale attraverso la cura diretta e personale.
L'associazione punta anche al reinserimento delle persone senza dimora nella vita cittadina con il progetto Civica Dimora, nato per incentivare la partecipazione in attività di volontariato e progetti a favore della collettività, promuovendo così un senso di appartenenza e utilità sociale.
Infine, c'è Poco conto, un mercatino gestito dai volontari di Perlar, nato per dare nuova vita a oggetti e vestiti; qui è possibile donare e acquistare prodotti usati. Poco conto è anche un centro di diffusione di una cultura che evita lo scarto, gestito con la collaborazione delle persone senza dimora.
Attraverso queste ed altre iniziative, Perlar lavora dunque per ridare dignità e identità a chi spesso è invisibile, dimostrando che il cambiamento può scaturire dalla forza delle relazioni umane.
© Foto in copertina tratta dalla pagina Facebook di Perlar