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Passeggiate, poesie e incontri per mantenere vivi i piccoli centri salentini

È la missione dell'associazione Scatola di latta che con il supporto del Csv di Brindisi Lecce porta avanti molte iniziative per rivitalizzare il tessuto sociale dei territori a rischio spopolamento 

Dalla Sardegna alla Puglia per tornare a parlare di aree a rischio spopolamento ma soprattutto di chi è impegnato quotidianamente, come i volontari e le volontarie de La scatola di latta, in azioni e iniziative che puntano a tirare fuori il meglio di questi territori, valorizzando il capitale sociale, umano e culturale che spesso rimane nascosto.

Siamo nella provincia di Lecce. Qui, come in molte altre zone d’Italia, interi paesi stanno diventando luoghi fantasma, mentre invece è “fondamentale preservare il patrimonio culturale e naturale dei piccoli centri, per tutelarne la produzione agricola, culturale, artigianale, enogastronomica, economica”.

Ne sono convinti i volontari e le volontarie de La scatola di latta, che opera per conoscere e far conoscere gli usi e i costumi del territorio. L'obiettivo è inoltre quello di stimolare, attraverso queste azioni, il senso civico delle persone e un approccio critico verso – ad esempio – un certo tipo di turismo, una sana alimentazione, dei consumi culturali.

L'associazione, sempre con il sostegno del Csv Brindisi Lecce, organizza, tra le tante cose, passeggiate e incontri civico-culturali, confronti che creano le cosiddette “Comunità provvisorie” alla scoperta di realtà e risorse, mestieri e patrimoni del territorio.

“Comunità di persone - racconta Gianluca Palma che ha dato vita alla Scatola di latta - che si ritrovano spontaneamente per conoscere e conoscersi, per ascoltare e ascoltarsi, per raccontare e raccontarsi di storie di erranza ma anche di restanza”.

“Ad oggi sono centinaia i paesi e le frazioni leccesi in “custodia sociale” nella scatola, senza tralasciare alcune esperienze realizzate fuori dalla regione pugliese, come in Molise, Calabria e in Basilicata, con la prospettiva futura di esportare le storie per condividerle con un pubblico più ampio e imparare dagli altri”.

La poesia nelle piccole cose” è una rassegna caratterizzata da incontri che accompagnano i partecipanti nelle case di persone stra-ordinarie, nelle aziende e nelle botteghe degli artisti/artigiani, per osservare, conoscere, ascoltare questi luoghi/persone quando sono in vita.

“Abbiamo conosciuto un giovane agricoltore che recupera la canapa - racconta ancora Palma - sia per uso alimentare che edilizio; abbiamo “pascolato” e pranzato con i pastori che preservano e allevano le capre joniche, una razza in via d’estinzione. Finanche l’imprenditore tornato nella propria terra che produce succo e vernice dai melograni”.

Le “Storie di restanze e partenze”, sono invece incontri in cui i residenti, i ritornanti, gli stranieri, i richiedenti asilo, raccontano perché partono, perché restano, perché vengono o tornano nel Salento.

“Un confronto non sempre facile, - spiega Palma - ma che ha reso possibile superare i pregiudizi ed essere più accoglienti l’uno con l’altro, favorendo contaminazioni culturali ed emotive”.

Fra le iniziative più recenti c’è “Quante storie per una Littorina”, un viaggio su vecchi treni locali (le littorine appunto) che collegano i paesini delle province di Lecce con quelli di Brindisi e di Taranto, insieme ad artisti, poeti, psicoterapeuti, che accompagnano i viaggiatori a intrecciare il paesaggio visto dal finestrino al paesaggio interiore. Mentre con lo “Spaesario Salentino”, il visitatore apprende dai luoghi e dalle persone che incontra senza l’utilizzo di mappe o guide.

Il podcast “Quante storie in una scatola di latta” custodisce testimonianze e interviste ad alcuni intellettuali, artigiani, artisti del sud Italia.

Nel gennaio 2020 l’associazione ha presentato “Daìmon: A scuola per restare”, un progetto che si propone di andare a conoscere alcune delle persone che già vivono in maniera responsabile i propri territori, favorendo occasioni di confronto fra diverse comunità, approcci, individualità.

“L’auspicio - spiega Palma - è quello di imparare ad “abitare civicamente, ecologicamente e poeticamente il mondo, e che questa attitudine possa attecchire, partendo dal basso, ma chiedendo alla politica di non abbandonare i piccoli paesi”.

 

© foto in copertina tratta dalla pagina Facebook di Scatola di latta

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