Disabilità, il ministro Locatelli a Teramo ha incontrato associazioni e Csv
In occasione dell'appuntamento organizzato dal Centro di servizio regionale, nell'ambito della sua visita istituzionale in Abruzzo, il ministro ha preso parte ad un confronto/dibattito con molte delle realtà non profit attive sul territorio, affrontando molti temi, dall'eccessiva burocrazia, all'integrazione socio-sanitaria e scolastica delle persone con disabilità
Durante la sua visita in Abruzzo lo scorso 5 agosto il ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli ha incontrato a Teramo molte associazioni locali impegnate in questo ambito, con cui si è confrontata rispondendo alle loro sollecitazioni.
Tanti i temi emersi, dalla necessità di snellire la burocrazia al rapporto tra autonomia differenziata e persone con disabilità, dalla qualità della vita al diritto alla felicità e all’amore.
Nell’incontro, organizzato dal Csv Abruzzo, si è parlato inoltre del Dopo di noi, dell’aspetto lavorativo per le persone con disabilità, di integrazione socio-sanitaria e scolastica.
“Lo stimolo che deve riguardare tutti – ha detto la ministra Locatelli - è quello di non partire più dai limiti della persona con disabilità ma sulle competenze, sui talenti di tutti e quindi dobbiamo ribaltare lo sguardo a livello istituzionale del privato di ogni singolo cittadino. Questo dialogo – ha aggiunto - permette di far uscire tante tematiche su chi stiamo lavorando a livello nazionale, anche normativo con fondi e finanziamenti”.
Il ministro ha poi raccolto molte le domande giunte direttamente dai rappresentanti delle associazioni presenti, sottolineando il lavoro incessante del suo dicastero per migliorare le tante problematiche esposte.
Il dibattito ha visto anche la partecipazione del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, del presidente della provincia Camillo D’Angelo e del vescovo della diocesi di Teramo Atri S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, insieme al presidente del Csv regionale Casto Di Bonaventura, che ha sottolineato: “è fondamentale il tentativo di costruire una società a misura delle associazioni, dove tutti gli strumenti siano indirizzati verso di loro. Con le domande e le osservazioni arrivate speriamo siano indirizzate sempre di più a modificare la cultura verso le persone che sono in condizioni di disabilità”.