Il dono nell'Italia post-covid: IID presenta il rapporto 2024
La fotografia annuale dell'Istituto descrive come sta cambiando il dono di tempo e denaro degli italiani e apre le celebrazioni per la Giornata del dono 2024, che si celebra ogni anno il 4 ottobre e che quest'anno vedrà il suo fulcro in Valle d'Aosta
Questa mattina (26 settembre) a Milano l’Istituto Italiano della Donazione (IID) ha presentato la fotografia annuale del dono in Italia, in occasione del Giorno del Dono 2024, che si celebra il 4 ottobre. L’edizione 2024 è sostenuta da BPER Banca, che ha ospitato l'evento odierno ed ha affiancato IID nella realizzazione dell’Osservatorio sul dono.
A seguito della pandemia, i primi segnali di ripresa nella propensione a donare in Italia sono arrivati nel 2022, segnali che almeno in parte vengono confermati ulteriormente nel 2023, anno di riferimento di questo Report, anche se i livelli pre-pandemia sono ancora lontani. È quanto emerge dalla 7^ edizione di “Noi doniamo”, che indaga lo stato dell’arte delle tre dimensioni del dono - di denaro, di tempo e biologica - e per ciascun ambito misura le pratiche e la propensione al dono delle persone residenti in Italia (+14 anni), con dati generali accompagnati da approfondimenti tematici affidati ad esperti e centri di ricerca.
Oltre all’Indagine sulle Raccolte Fondi dell’IID, il rapporto utilizza diverse fonti, tra cui l’indagine BVA Doxa “Italiani solidali”, i contributi ISTAT “Aspetti della vita quotidiana” (AVQ), il rapporto “Benessere equo e sostenibile” (BES) e il censimento delle istituzioni non profit, con dati 2021, e infine, l’Italy Giving Report di Vita Non Profit Magazine.
DONAZIONI ECONOMICHE
Dal punto di vista economico, la ripresa delle donazioni prosegue in leggera salita. Istat registra una diminuzione dal 12,8% dell’anno precedente all’11% del 2023 del numero di cittadini che affermano di aver donato denaro almeno una volta ad un’associazione. Contestualmente per BVA Doxa assistiamo ad un aumento del 5% delle donazioni informali (donazioni che non transitano attraverso gli enti non profit), nonché di una diminuzione del 4% dei non donatori, ad associazioni e non, che sono passati dal 37% del 2022 al 33% nel 2023.
Infine, rispetto al monte donazioni (totale degli importi donati), l’Italy Giving Report dichiara che nel 2021 c’è una lieve crescita dello 0,04 %, dato che indica un timido ma costante aumento dal 2019.
Istituzioni non profit: dati generali e andamento raccolte fondi 2023
Nel 2022 l’Istat ha condotto il secondo censimento permanente delle Istituzioni Non Profit (INP) con anno di riferimento 2021 su un campione di circa 100mila unità: le INP attive in Italia (al 31 dicembre 2021) sono 360.625, impiegano complessivamente 893.741 dipendenti e 4,617 milioni di volontari.
Il monitoraggio dell’IID misura dal 2008 la situazione delle organizzazioni che migliorano, peggiorano o mantengono stabili le proprie entrate totali e, in particolare, la raccolta fondi. I dati sono stati raccolti tra giugno e luglio 2024 in collaborazione con CSVnet e provengono da 347 Organizzazioni Non Profit (ONP). I risultati restituiscono una sostanziale stabilità con qualche calo più evidente nella variazione delle raccolte fondi, dove il 32% dei rispondenti registra un aumento rispetto al 47% nel 2022, il 21% una diminuzione (25% nel 2022) e per ben il 47% la situazione rimane invariata contro il 28% nel 2022.
La fonte di maggiori entrate si conferma essere l’erogazione liberale da persone fisiche (60%), seguita da una crescente rilevanza del 5x1000 che arriva al 39% vs il 31% del 2022.I lasciti testamentari continuano a rivelarsi uno strumento di introito ancora marginale: solo l’1 % dichiara di averne ricevuti.
VOLONTARIATO
Istat certifica con l’indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” che nel 2023 la ripresa dell’attività volontaria ha subito una diminuzione passando dall’8,3% del 2022 al 7,8% della popolazione. Se andiamo a guardare anche il dato Istat relativo al Censimento del 2021, i volontari in numeri assoluti, contano un calo di 911.845 italiani. Tuttavia, l’ultimo censimento ha come anno di riferimento il 2021, un anno ancora fortemente influenzato dalle restrizioni Covid, pertanto bisognerà aspettare qualche anno per avere un quadro più certo.
L’identikit del volontario: uomo, 60-64enne, residente al nord, laureato e con un impiego di livello
Il profilo e la collocazione geografica del volontario “tipo” ricalca quella del donatore “tipo” (donna, 60-64enne, residente al nord, laureata e con un impiego di livello) ma al maschile. Anche in questo caso resta ampia la differenza tra nord e il resto del paese. Mettendo insieme Nord-Ovest e Nord-Est, l’Italia settentrionale arriva a contare circa 2,6 milioni di volontari, il centro 1,07 milioni e ultimo in classifica il sud, con 0,93 milioni mettendo insieme Mezzogiorno e Isole.
Il profilo del volontario non si discosta da quello del donatore nemmeno per grado di istruzione ed età: i volontari con laurea e post-laurea sono il 13,4%, con diploma 9%, in possesso di licenza di scuola media solo il 5,3%; chiudono con il 2,5% i volontari con scuola elementare o senza titoli di studio.
La quota più alta dei volontari si registra fra coloro che hanno tra i 45 e i 74 anni, con il cluster più numeroso tra i 60 e i 64 anni (9,7 %). Un dato interessante in controtendenza è la crescita dei volontari giovanissimi nella fascia 14 -17 anni che passa dal 3,9% del 2021 al 6,4% del 2022, toccando il 6,8% nel 2023. Una nuova leva di volontari/donatori da osservare con attenzione nelle prossime rilevazioni.
DONAZIONI BIOLOGICHE
Nel 2023 è tornata a crescere la quota dei donatori di sangue e plasma fra i giovani: il 50,7% del totale tra coloro che hanno dai 18 ai 45 anni, anche se nel 2018 pre pandemia erano il 55%. Nel 2023 abbiamo assistito ad una lieve crescita del numero di donatori e delle donazioni di sangue: +20.000 donatori (da 1.657.033 a 1.677.698) e +36.000 donazioni, crescita che ha comportato il superamento della soglia dei 3 milioni di donazioni. L’autosufficienza in materia di globuli rossi è stata garantita anche nel 2023, mentre, anche se il numero dei donatori di plasma è aumentato del 4%, l’obiettivo dell’autosufficienza in questo ambito è ancora lontano.
Ciò premesso, sono cresciute le attività di trapianto, con 4.502 registrazioni di organi trapiantati nel 2023. Prendendo a riferimento il tasso di donazione per milione di popolazione, le regioni con i dati più alti sono l’Emilia-Romagna (51,1%), il Veneto (46,4%), la Toscana (45,6%) e la Valle d’Aosta (40,5%).
“Il report “Noi doniamo” è un’occasione di rilettura e aggiornamento della cultura solidale in Italia. - commenta il presidente IID Ivan Nissoli - In particolare negli anni della pandemia, l’analisi sia qualitativa che quantitativa delle azioni solidali degli italiani è servita a interpretare l’evoluzione dell’impegno in prima persona dei cittadini: non dobbiamo dimenticare che, anche quando i dati rivelano un certo calo nelle pratiche di dono, questo non significa una diminuzione della cultura del dono, bensì una trasformazione della donazione in risposta ai cambiamenti economici e sociali che viviamo. Per questo – aggiunge Nissoli - poter contare su un Osservatorio che ogni anno analizza l’evoluzione del rapporto fra le persone e il dono è una preziosa opportunità sia per l’opinione pubblica che per gli enti del terzo settore che possono così leggere, in modo qualificato e analitico, il mondo che li circonda. Non dobbiamo infatti dimenticare che le raccolte di fondi non sono forme di prelievo economico, ma vere e proprie relazioni di collaborazione che le organizzazioni costruiscono con i propri sostenitori. La vera sfida – dice - è combattere l’astensionismo dal dono e intercettare nuove forme di partecipazione, per avere sempre più persone pronte a mettersi in gioco esprimendo concretamente, attraverso il dono, il proprio essere parte di una comunità viva. Non a caso abbiamo usato la prima persona plurale nel dare il titolo al nostro Rapporto annuale “Noi doniamo”: il dono è un gesto che, anche se fatto da un singolo, abbraccia l’intera comunità.”
In occasione del Giorno del Dono 2024 viene inoltre lanciata la campagna “Donare fa bene (se lo fai bene)” realizzata dal Forum Terzo Settore e IID, per aiutare il donatore a comprendere come donare in sicurezza, con responsabilità e consapevolezza, evitando così impatti negativi sul settore.
Il rapporto integrale è scaricabile qui. Qui l'infografica.
Qui i prossimi eventi in calendario in occasione del Giorno del dono e gli eventi di Valle d’Aosta Capitale del Dono 2024 realizzati da IID in collaborazione con il Csv Valle d’Aosta.