Dono e volontariato: gemellaggio fra le due Capitali Aosta e Trento
Ha preso il via sulle pendici del Monte Bianco in Valle d'Aosta il calendario di iniziative che culmineranno il 4 ottobre con le celebrazioni del Giorno del dono. Protagonisti i volontari valdostani, in particolare le realtà impegnate nella promozione della montagna e dei suoi valori grazie al sostegno del Csv regionale
La Valle d’Aosta e Trento non sono mai state così vicine. Due località da sempre accomunate dalla montagna e dall’autonomia sono da oggi gemellate nel segno della solidarietà. Domenica 29 settembre, in occasione del primo dei tanti appuntamenti che porteranno al Giorno del Dono del 4 ottobre, è stato siglato il gemellaggio tra la Valle d’Aosta, Capitale italiana del Dono, e Trento, Capitale italiana ed europea del volontariato, nella cornice ideale di Skyway Monte Bianco con la natura che ha donato una giornata stupenda al cospetto della montagna più alta d’Europa.
La giornata, condotta da Annamaria Baccarelli, Vicedirettrice di RAI Parlamento, si era aperta con i saluti istituzionali da parte di Alessia Di Addario, Assessora alla Cultura, Istruzione e Politiche sociali del Comune di Courmayeur, Claudio Latino, Presidente del Csv regionale, Ivan Nissoli, Presidente dell’Istituto Italiano della Donazione, Alberto Bertin, Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, e Renzo Testolin, Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta.
Dopo il momento del gemellaggio, che ha visto anche la presenza di Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, e Alberto Pedrotti, Assessore alle politiche sociali e welfare del Comune di Trento, si è parlato di sport e disabilità con le testimonianze di due esempi locali. Andrea Borney, presidente di Lymph Foundation e di Aspert, Associazione sport per tutti, ha raccontato la storia dell’associazione, che ha come mission quella di aiutare le persone che vivono problematiche sociali ad emergere dal loro disagio attraverso lo sport e la sua funzione formativa ed educativa.
Daniele Boero, ideatore del progetto Alpinisti InSuperAbili insieme a Roberto Ferraro, ha illustrato l’importante progetto che ha visto la luce da pochi mesi e che, tramite l’ausilio di un monosci e squadre di persone addette al traino e alla sicurezza ed alcune Guide Alpine, ha portato sulla cima del Breithorn a 4.165 metri Raffaele, Chiara ed Egidio, tre persone con disabilità. A chiudere gli interventi è stata Federica Brignone, la sciatrice italiana più vincente di sempre nonché unica ad aver vinto la Coppa del Mondo generale, oltre a tre coppe di specialità, tre medaglie olimpiche e tre medaglie mondiali.
La giornata si è conclusa con il “Dono della Musica”, con l’esibizione del coro Ali Ali, composto da persone colpite da ictus, Parkinson e Alzheimer, nato da un’idea dell’associazione A.L.I.Ce Valle d’Aosta e sostenuta dall’associazione Parkinson Valle d’Aosta e Tamtando. Infine c’è stato il suggestivo concerto di Ray Lema & Partage Ensemble, composto dal pianista e compositore congolese Ray Lema (voce e pianoforte), Massimiliano Gilli, Sylvie Blanc (violini), Gerardo Vitale (viola), Claudia Ravetto (violoncello), Manuel Pramotton (sax), Marco Giovinazzo (percussioni).
La Valle d’Aosta Capitale del Dono torna il 2 ottobre alle 16.30 al Forte di Bard con la presentazione del 7° rapporto nazionale “Noi doniamo” con focus su Piemonte e Valle d’Aosta. Il 4 ottobre la Capitale del dono vivrà il suo momento clou, con una giornata densa di eventi, a partire dal “Dialogo sull’impegno” di Federico Gregotti Zoja, insegnante e scrittore che presenterà il suo ultimo libro in uscita il 1° ottobre “Liliana Segre, una vita contro l’indifferenza” (Einaudi ragazzi), a cui si aggiungeranno gli interventi di importanti personalità del mondo del terzo settore e delle fondazioni. Tutti i dettagli qui.
Per Claudio Latino, Presidente del Csv Valle d’Aosta, questo riconoscimento arriva dopo un lungo percorso che ha visto il centro di servizio per il volontariato regionale impegnato in prima fila: “La scelta della Valle d’Aosta Capitale Italiana del Dono 2024 non nasce dal caso ma è il frutto di un lungo lavoro partecipato effettuato in questi anni sul territorio – dice. Le precedenti edizioni del DonoDay hanno dimostrato una straordinaria unità di intenti che ha coinvolto una intera comunità. Una Comunità che identifica il volontariato quale colonna portante di una più vasta entità autenticamente solidale”.
In primo piano e nell'articolo: foto di Roberto Roux