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Riabitare il sud: bando da 8 milioni di euro contro spopolamento e isolamento

Il bando è promosso dalla Fondazione Con il Sud e si rivolge a piccoli comuni e organizzazioni di terzo settore meridionali, per realizzare interventi di rigenerazione demografica e rivitalizzazione delle comunità. C’è tempo fino al 16 luglio 

Contrastare spopolamento e isolamento al Sud, attraverso interventi che contribuiscano a rallentare il processo di abbandono, tracciare percorsi alternativi di sviluppo dando senso al “riabitare il Sud”, coinvolgendo attivamente le comunità locali ponendo le basi per la loro rivitalizzazione. Con questi obiettivi, la Fondazione Con il Sud lancia il nuovo bando “Riabitare il Sud”, rivolto a piccoli comuni e organizzazioni di Terzo Settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Ci sono in totale 8 milioni di euro a disposizione per sostenere almeno 4 territori in cui avviare interventi di sviluppo locale. Ogni progetto dovrà fare riferimento ad un’area di almeno tre comuni tra loro confinanti, in cui risiede una popolazione non superiore a 20.000 abitanti e in cui sia attivo un SAI (sistema accoglienza e integrazione).

“Dal 2001 al 2023, il Mezzogiorno ha perduto già 730 mila residenti. – spiega la Fondazione - Guardando alle stime dello scenario “medio”, dunque non quello peggiore, nel 2080 il Sud avrà perso 8 milioni di abitanti contro i 5,2 milioni del Centro-Nord, concentrati soprattutto nelle classi di età più giovani”.

“Non possiamo rimanere impassibili di fronte alla deriva demografica, - ha dichiarato Stefano Consiglio, Presidente della Fondazione Con il Sud - né possiamo accettarla come un destino già segnato senza rimboccarci le maniche. Crediamo invece che, attraverso la collaborazione con attori pubblici e privati e con le comunità, si possano mettere in campo strategie, prototipi di intervento e approcci trasversali capaci di cambiare le cose”.

Il bando si articola in due distinte fasi: la prima è finalizzata alla candidatura e alla selezione dei territori di intervento, mentre la seconda alla definizione dei progetti da realizzare.

Nel corso della prima fase i territori possono candidarsi formulando una “manifestazione di interesse”, specificando le informazioni sul “gruppo promotore” della candidatura, sulla strategia pluriennale di rivitalizzazione del territorio e sulle azioni progettuali che, nel breve e medio termine, si intende avviare per dare seguito alla strategia. La presentazione della manifestazione di interesse è curata da un Ente di terzo settore con sede legale nel territorio candidato.

Le proposte dovranno essere inviate esclusivamente on line, entro il 16 luglio 2025 attraverso il portale Chàiros, raggiungibile dal sito della Fondazione.

Al termine della prima fase di valutazione delle manifestazioni di interesse saranno individuati i territori ammessi alla successiva fase di progettazione esecutiva dei progetti, che sarà coordinata da un “gruppo di coordinamento territoriale” composto dai referenti degli enti che hanno presentato la manifestazione di interesse e dai collaboratori della Fondazione con il Sud, compresi i consulenti esperti.

Gli interventi che la Fondazione sosterrà dovranno garantire il raggiungimento di risultati misurabili di rigenerazione demografica attraverso le quattro dimensioni del nascere, restare, tornare, accogliere. Più in generale, dovranno sviluppare una strategia rigenerativa integrata volta al miglioramento dei servizi (educativi, socio-sanitari, di mobilità) e alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale territoriale, favorendo l’inclusione socio-lavorativa di persone in condizioni di vulnerabilità, abbracciando diverse sfere e ambiti di intervento, come: la valorizzazione di beni comuni (es. scuole non utilizzate, spazi urbani, immobili storici, ecc.); di risorse ambientali (es. creazione di comunità energetiche sociali; recupero e utilizzo di terreni abbandonati, di parchi naturali, ecc); l’attivazione di servizi per la mobilità sostenibile; il miglioramento e l’innovazione dei servizi socioassistenziali; lo sviluppo di attività di imprenditoria sociale per favorire il reinserimento sociale e lavorativo di persone in difficoltà; il supporto alle comunità educanti; azioni per la digitalizzazione; servizi per il turismo sostenibile; azioni per favorire il «southworking».

 

© Foto in copertina di Christelle Olivier da Pixabay

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