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Fame di verità e giustizia: la campagna itinerante di Libera

Per celebrare i suoi trent'anni l'associazione ha lanciato un'agenda civile per rimettere al centro del dibattito politico l'urgenza del contrasto alla mafia in tutte le sue forme e per chiedere alle istituzioni azioni concrete. La campagna sta attraversando l'Italia con flash mob, laboratori, assemblee e azioni di denuncia 

A trent’anni dalla sua nascita, l'associazione Libera ha lanciato la campagna “Fame di verità e giustizia”, per promuovere un'agenda civile da rimettere al centro della politica, per una società libera da mafie e corruzione, fondata su diritti, uguaglianza, accoglienza e responsabilità.

Si tratta di un percorso che sta attraversando l’Italia, con iniziative, flash mob, laboratori, assemblee, speaker corner e azioni di denuncia, per animare il dibattito pubblico e riscrivere la piattaforma sulla lotta alle mafie e alla corruzione.

L'iniziativa nasce per chiedere alle istituzioni di riportare l'attenzione sul contrasto delle mafie e sul valore della giustizia e della trasparenza nella vita pubblica.

"In un Paese dove lo spazio civico si restringe e la partecipazione viene scoraggiata, mafie e corruzione si sono fatte invisibili e accettabili. Ma noi non ci stiamo" dicono i promotori.

I numeri resi noti da Libera parlano di un fatturato delle mafie di 40 miliardi di euro, come se fosse la quarta “azienda” d’Italia. L'80% delle famiglie delle vittime innocenti non conosce la verità sulla morte dei propri cari. Sono invece oltre 800 i reati-spia commessi ogni giorno, come usura, estorsione, riciclaggio, frodi informatiche. Nel 2024 ci sono state 53 inchieste giudiziarie in 15 regioni; 642 indagati per reati mafiosi e corruzione.

Le principali richieste che la campagna vuole sottolineare sono: norme più efficaci su confisca e riutilizzo sociale dei beni mafiosi, l'inserimento del diritto alla verità nella carta costituzionale, l'approvazione di una regolazione stringente delle situzioni di conflitto di interesse, una strategia nazionale sulle aree a forte povertà educativa, una legge quadro del settore del gioco d'azzardo e la tutela e il sostegno per chi denuncia e rompe con il crimine. 

Si chiedono inoltre politiche inclusive per chi vive in situazioni di marginalità, risorse e strumenti per il contrasto reale alle mafie e alla corruzione, l'inserimento nell'ordinamento della direttiva sulle querele temerarie.

Le prossime tappe della campagna sono in programma domani 23 maggio a Chieti (Abruzzo) e Bastia Umbra (Umbria), per poi proseguire il 24 maggio nel Lazio e a Terni, il 25 a Ponte San Giovanni e il 26 a Firenze.

Segui il racconto sul canale Instagram di Libera.

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