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Lavoro di pubblica utilità: a Verona aumentano le opportunità

logo csv veronaFirmata al Tribunale di Verona la modifica all'accordo siglato con il Centro di Servizio per il Volontariato provinciale, per i Lavori di pubblica utilità (LPU). Aumentano così i posti a disposizione, passando da 39 a 64, ed entrano nella convenzione 2 nuove associazioni, maggiori opportunità anche in provincia. Esiti positivi per i singoli, per le associazioni ospitanti e il Tribunale.

di Alessia Ciccotti

Chi non rispetta la legge è perseguibile con la pena di arresto o di ammenda. Oppure l'imputato può decidere di investire in se stesso e nel bene comune e diventare volontario in un'associazione. È quanto ha reso possibile il Legislatore, limitatamente ai casi di reati commessi da tossicodipendente o da assuntore di sostanze stupefacenti o per violazione delle norme del Codice della Strada, che ha previsto per questi reati la possibilità di scontare la pena svolgendo un'attività non retribuita a favore della collettività (art. 54 decreto legislativo 274/2000 e dall'art. 2 decreto ministeriale 26/03/2001).

A Verona il Lavoro di Pubblica Utilità (LPU) è possibile dal giugno 2011, quando Tribunale e Federazione del Volontariato di Verona ONLUS, ente gestore del CSV Centro Servizio per il Volontariato di Verona, hanno stipulato una prima convenzione, rinnovandola una seconda volta nel 2012 con maggiori opportunità.

Oggi, una nuova firma al Tribunale di Verona, con una terza modifica, ha consentito a quanti optano per questa scelta di poter valutare 2 ulteriori associazioni oltre alle 11 già disponibili ad accoglierli: il Gruppo Amici degli Spastici "Daniela Zamboni" e la Croce Bianca Verona Pubblica Assistenza Volontaria ONLUS. Le nuove associazioni entrate a far parte dell'accordo rendono così disponibili rispettivamente 2 e 3 posti, che si aggiungono ai 39 già attivi. Ad implementare ulteriormente le opportunità, hanno concorso le associazioni già incluse nell'accordo, offrendo ulteriori 20 posti per un totale di 64 opportunità offerte fra Verona e provincia. E alla provincia si è puntato, con un aumento della diffusione sul territorio del LPU: Casaleone, Castelnuovo del Garda, Colognola ai Colli, Dossobuono, Illasi, Legnago, Nogara, San Bonifacio, Soave, Villafranca si aggiungono ai Comuni già disponibili.

Dal 2011 ad oggi sono 125 le persone che hanno concluso il Lavoro di Pubblica Utilità, sono in servizio o stanno per entrarvi e ciò lo si deve ad ANIMASS Associazione Nazionale Italiana Malati di Sindrome di Sjogren, AUSER Autogestione dei Servizi e della Solidarietà, ANTEAS Coordinamento provinciale Verona, Associazione Amici di Villa Bosco Buri, Associazione di Volontariato Opero Silente, Associazione Proposte Sociali, CAV centro Aiuto Vita di Legnago, FEVOSS, Medici per la Pace ONLUS, Nucleo Volontariato e Protezione Civile ANC Valpolicella e la stessa Federazione del Volontariato di Verona ONLUS.
"La pena deve essere stata significativa per almeno il 25% dei condannati, visto che hanno dichiarato di voler continuare a sostenere l'associazione presso la quale hanno prestato servizio" afferma Chiara Tommasini, presidente del CSV di Verona.
Alle prese con persone portatrici di disabilità, smistando abiti per indigenti o in cucina per il servizio mensa, accompagnando anziani alle visite mediche, aiutando nei compiti bambini meno fortunati, curando aree verdi e monumentali, operando in campi rom o dietro a una scrivania, hanno conosciuto realmente il mondo del volontariato. "La sensibilizzazione è passata attraverso un'esperienza concreta, formativa ed educativa, una pena che si è trasformata in un'opportunità di crescita, considerato che la maggior parte delle persone che vi hanno avuto accesso non aveva ancora avuto esperienze di volontariato o simili" precisa Chiara Tommasini.

Il risultato è positivo anche per le associazioni accoglienti, che hanno potuto fruire della prestazione gratuita di ben 7835 ore nel solo 2012, attività a favore della collettività ovvero dei cittadini stessi. Ciò ha consentito alle organizzazioni di sostenere progetti e attività ordinarie grazie a un supporto in più.

"L'esperienza veronese del Lavoro di Pubblica Utilità può essere considerata positiva perché ha costituito il frutto di una consapevole cooperazione tra gli enti e la molteplicità di soggetti interessati all'attuazione dell'istituto; - commentano Gianfranco Gilardi, presidente del Tribunale di Verona e Laura Donati referente per il Tribunale dei LPU - e per questo, raccogliendo anche i suggerimenti e le proposte degli enti accreditati che sottolineano anche le criticità emerse nella sua applicazione concreta, a partire dallo scarso livello di informazione che lo circonda e dalla forte necessità di formazione che vi è sottesa, ne è auspicabile una continua diffusione anche a vantaggio del sistema penale".

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