Belluno: volontariato e istituzioni a confronto su problemi e prospettive
È molto positivo il bilancio della sesta edizione della festa del volontariato cadorino svoltasi il 19 e 20 luglio scorsi, che si è rivelata un importante momento di aggregazione e di riflessione per tutto il terzo settore della vallata.
La manifestazione è stata organizzata da Ada Cadore (associazione diritti dell'anziano), CSV di Belluno, Comitato d'Intesa, Ana Sezione Cadore e Consorzio Pro Loco Centro Cadore, con il patrocinio del Comune di Calalzo e della Magnifica Comunità del Cadore.
La manifestazione si è aperta nella serata di venerdì 19 luglio con il concerto del coro Cortina nella chiesa di Calalzo. Poi l'appuntamento principale, ovvero il convegno di sabato 20 nella sala della Magnifica Comunità a Pieve di Cadore sul tema "Volontariato cadorino, uno sguardo al futuro: idee ed esperienze a confronto". L'iniziativa è stata occasione per un ricco dibattito sui problemi e le prospettive del terzo settore, moderato dal direttore del CSV di Belluno Nevio Meneguz, con la partecipazione di diverse associazioni e istituzioni locali.
Erano presenti il sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti che ha ricordato il valore del volontariato anche per la formazione alla vita amministrativa, il vicesindaco di Domegge Luigi Pinazza, il presidente della Magnifica Renzo Bortolot, Sandro De Col dell'Ulss.
Giorgio Zampieri, presidente del CSV e Comitato d'Intesa, ha fatto il punto della situazione: "chiediamo a gran voce l'abolizione del bollo per i mezzi che fanno trasporto solidale e presto forse ci sarà un legge regionale a proposito. Stanno arrivando anche finalmente i contributi di rimborso per il servizio a chiamata arretrati dal 2011 e ci sono nuove opportunità dai progetti europei. Purtroppo le noti dolenti sono il calo di partecipazione alla vita del volontariato dovuto anche alla crisi economica, basta pensare che solo il 10% dei bellunesi (nonostante le ben 1979 realtà presenti nel terzo settore) sottoscrive la donazione del 5 per mille nella dichiarazione dei redditi".
Analisi resa più articolata dall'appezzato intervento del sociologo Diego Cason: "le associazioni di volontariato, basate sulla gratuità e sulla spontaneità, sono dei grandi ricettori delle problematiche della comunità. Purtroppo sempre più la politica e la pubblica amministrazione danno per scontate le risposte ad alcuni bisogni emergenti che non dovrebbero essere a carico del volontariato. Le criticità sono note a tutti: l'invecchiamento della popolazione con conseguente scarso ricambio con i giovani, un mondo del lavoro sempre più precario e con l'allungamento del periodo per la pensione (dunque le persone hanno meno tempo da dedicare al volontariato), la mobilità territoriale molto diffusa nelle zone di montagna e la crisi occupazionale del sistema della manifattura su cui si basa gran parte del bellunese. C'è necessità quindi di cogliere i cambiamenti, cambiare la dinamica delle relazioni e puntare su un volontariato non più "a tempo pieno".
Nel dibattito che è seguito le varie associazioni hanno fatto leva sulla sussidiarietà (con i casi di abuso del servizio volontario), sul rispetto dei ruoli e sulle responsabilità del volontario (sempre più gravose e cariche di burocrazia).
Erano presenti, inoltre, i principali sodalizi del trasporto solidale del territorio (Ada, Auser, Anteas) a cui sono stati destinati i fondi raccolti nella due giorni, il Consorzio Pro Loco Centro Cadore, la Protezione Civile, Acat, Vita Senza Dolore, gruppo Ana, i vivaci Dottor Clown.
La festa ha visto anche la celebrazione del decennale dell'Ada Cadore, principale motore organizzativo della festa.