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Un laboratorio del volontariato che va oltre i confini regionali

Economia solidale dal profilo Flickr del Cesvot © Federico Barattini
Economia solidale dal profilo Flickr del Cesvot © Federico Barattini

UNA VOCAZIONE CHE PARTE DA LONTANO. Per ripercorrere la storia del volontariato toscano ci vorrebbe un volume a parte. La sua tradizione secolare è testimoniata dalla presenza di grandi associazioni nazionali, come le Misericordie o le Pubbliche assistenze. Già negli anni 90, infatti, la Toscana era la regione con un’anzianità media delle organizzazioni di volontariato di 39 anni, la più alta del paese1. Ma il volontariato toscano, e non solo, deve molto anche al contributo dato dal Centro nazionale per il volontariato (Cnv) di Lucca e dalla sua fondatrice, Maria Eletta Martini. Deputata e senatrice della Repubblica, Martini ha svolto un’intensa attività legislativa soprattutto sui temi della famiglia, del lavoro e della sanità ed è stata tra i promotori della legge quadro sul volontariato (266) che nel luglio ’91 fu approvata all’unanimità dal parlamento. Nel 1984, inoltre, fondò il Centro nazionale di studi e documentazione sul volontariato con l’obiettivo di creare un ambito di incontro permanente per il dibattito culturale e lo scambio di esperienze; e nel gennaio 1997 fu lei il catalizzatore e il collante che permise la nascita del Cesvot, il Cen­tro servizi volontariato in Toscana. La vocazione di questa terra per il volontariato, però, è rac­contata anche da eventi che ancora oggi in molti ricordano, come l’alluvio­ne del 1966 a Firenze e i suoi “angeli del fango”, ma soprattutto dai numeri, di ieri e di oggi, che vedono questo mondo in costante crescita. Quando nel 1997 il Cesvot ha avviato le sue attività, le associazioni iscritte al registro regionale del volontaria­to in Toscana erano circa 900 e si stimava che quelle non iscritte fossero altrettanto. Dopo vent’anni, le associazioni operanti sul territorio sono oltre 3,4 mila.

CHI SONO I VOLONTARI TOSCANI? Quelli attivi sono 270 mila e hanno me­diamente un’età compresa tra i 30 e i 54 anni. La metà di loro ha un’occupazione fissa, mentre quasi il 50 per vento sono donne. A partire dalla metà degli anni 90, però, si registra un aumento delle organizzazioni in cui la componente femminile è prevalente. La gran parte dei giovani, invece, è formata da studenti universitari, con un’età compresa tra 19 e 24 anni. Anziani e giovani sono presenti soprattutto in associazioni di piccole dimensioni, mentre nelle organizzazioni medie e grandi è più consistente la presenza di volontari tra i 35 e i 55 anni. La metà delle associa­zioni toscane è di piccole dimensioni ed hanno tra i 5 e i 14 anni d’età, ma quasi due su cinque hanno più di 15 anni. Ad oggi, inoltre, aderiscono al centro servizi volontariato Toscana 3.415 associazioni di volontariato. L’adesione avviene di diritto per le associazioni iscritte al registro regionale del volontariato e dietro domanda per le associazioni di volontariato non iscritte al registro, previa verifica dei requisiti di legge.

LA GOVERNANCE DEL CESVOT. È affidata a 35 associazioni regionali socie che sul territorio regionale contano 1.540 associazioni affiliate aderenti Cesvot. Fra­tres, Misericordie, Avis, Auser, Anpas, Aido, Cnv e Arci le associazioni regionali che contano il numero più alto di affiliate. Sul territorio, infine, Cesvot è presente con 11 delegazioni, una per ogni provincia più il circondario di Empoli. Ogni delegazione elegge ogni 4 anni un consiglio direttivo. Ad oggi siedono negli undici direttivi delle delegazioni territoriali ben 223 associazioni di volontariato. “Un progetto, - racconta Paolo Balli, direttore del Cesvot, - in cui trovano un punto di sintesi sia l’istanza associativa, sia l’istanza territoriale, attraverso l’incontro tra le esigenze dei singoli territori e la necessità di una visione ed una progettualità re­gionale”. Tra le associazioni aderenti, quelle che hanno almeno una volta partecipato a un bando o a un servizio Cesvot sono oltre l’80 per cento. Il loro numero è cresciuto progressivamente nel tempo: nel 2003 erano 831 su 2.714 associazioni toscane, oggi sono 2.905 su un totale di 3.415 associazioni. L’incremen­to maggiore, infatti, si è registrato negli ultimi 5 anni. Alla base del successo del modello Cesvot c’è quindi “un disegno unitario sia sul versante culturale che su quello territoriale, - continua Balli. - Naturalmente struttura e attività del Cesvot sono mutati nel corso del tempo, ma il disegno unitario del (e per) il volon­tariato toscano mantiene tutta la sua validità, non solo come consuntivo di venti anni di attività, ma anche come visione prospettica”.


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