Valle D'Aosta
Una piccola regione con un grande cuore solidale
UN NON PROFIT CHE NON TI ASPETTI. Con il suoi 3,2mila chilometri quadri e un territorio completamente montano, la Valle d’Aosta è la regione più piccola d’Italia e anche quella meno popolata. Ci abitano poco meno di 130mila persone e quasi un quarto di loro vive ad Aosta. Secondo gli ultimi dati del Censimento delle istituzioni non profit in Italia realizzato dall’Istat, inoltre, la Valle d’Aosta presenta anche la minore quantità di realtà del non profit a livello regionale, a cui seguono il Molise e la Basilicata. Tuttavia, pensare che in un piccolo territorio come questo ci sia poco spazio per il volontariato è un errore da non commettere. I dati appena citati, infatti, vanno contestualizzati e rapportati proprio alla popolazione. Ed è così che si scopre una piccola regione pervasa dall’impegno sociale e dalla solidarietà molto più che altrove. Sebbene sul territorio valdostano ci sia solo lo 0,4 per cento di tutto il non profit italiano, la Valle d’Aosta presenta un elevato numero di realtà non profit rispetto agli abitanti: sono più di 105 le istituzioni non profit su 10 mila abitanti che rendono la Valle d’Aosta seconda soltanto alla provincia autonoma di Trento.
UN VALDOSTANO SU CINQUE FA VOLONTARIATO. Se restringiamo il campo al solo volontariato, invece, l’Istat ci dice che in Valle d’Aosta operano quasi 26mila volontari (dati riferiti al 2015). Un dato ancora una volta sul podio della solidarietà, terzo dopo Trento e Bolzano, ma che mostra un incremento del 38 per cento dal 2011 al 2015. A fotografare il volontariato valdostano è anche il registro regionale del volontariato e dell’associazionismo istituito presso l’assessorato regionale Sanità, salute e politiche sociali. Al 31 dicembre 2016 le associazioni iscritte al registro sono 175, di cui 140 organizzazioni di volontariato e 35 associazioni di promozione sociale, con un significativo aumento rispetto al 2015.
Ma le difficoltà non mancano, come si legge nel bilancio sociale del Csv 2016: “La società valdostana ha subito, anche se con ritardo, le ripercussioni della crisi economica mondiale soprattutto nei suoi comparti produttivi e nei servizi alla persona. La regione e gli enti pubblici sono sottoposti a una fortissima pressione per dare risposte ai fenomeni sociali, ma devono porre anche una grande attenzione al contenimento dei costi per i servizi alla persona. In questo scenario le istituzioni tradizionali si trovano in difficoltà̀ nel fornire risposte adeguate ai problemi emergenti, mentre le organizzazioni di volontariato possono rappresentare una risorsa efficace per rafforzare la dimensione di senso della comunità e per facilitare la ricostruzione di legami di prossimità̀ e di relazioni significative, volte a comprendere i bisogni del territorio e a migliorarne i modelli di sviluppo”. Un contesto, che rende “l’azione del volontariato più complessa, - continua il testo, - poiché la solidarietà diffusa risulta sfumata di fronte a un volontariato molto strutturato, settoriale e parcellizzato”.
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